ROMA – Al via la terza edizione di “Amarte”. Un progetto artistico promosso dal V Municipio del Comune di Roma. L’evento, inaugurato lo scorso mercoledì 30 marzo, si protrarrà fino al 3 aprile e prevede la realizzazione di una serie di contributi dedicati alla cultura, all’arte, al teatro, alla danza e alla musica.
Secondo quanto si evince dal programma scritto dagli ideatori di “Amarte”, questa manifestazione ha lo scopo di recuperare, con nuove esperienze, le molteplici forme di emarginazione di cui soffrono molti cittadini appartenenti alle zone periferiche della città di Roma. Condizioni, che sono in gran parte dovute alla crisi economica e sociale, che da lungo tempo sta caratterizzando il nostro Paese. Ma che assumono particolare evidenza in questa zona della periferia romana, dove l’organizzazione urbanistica degli insediamenti ha di fatto quasi derubricato ogni concreta aspirazione ad uno stile o ad un modo di vita diverso da quello dell’ammassamento e della congestione. Sono rari o trasformati gli spazi di vita comune, dove sia possibile costruire delle relazioni sociali e, almeno, un lacerto di vita comunitaria.
L’arte rappresenta una via d’uscita. Una possibilità di confronto. Un’ occasione per comunicare i propri stati d’animo al prossimo. Citando l’introduzione del manifesto possiamo comprendere le linee guida che si pongono alla base di queste manifestazioni: “Abbiamo sempre più bisogno di maggiore solidarietà, confronto con le diversità, dialogo tra le diverse sensibilità. La crisi produce egoismo, cura dei propri interessi a discapito degli altri, diffidenza e razzismo. Alle nuove povertà materiali, se ne affianca una spirituale, più sottile e pericolosa, perché da questa è più difficile emendarsi. L’arte rappresenta un antidoto a questi mali e la via privilegiata per diffondere i valori della tolleranza e la circolazione delle idee”.