“Acab”. I celerini sono bastardi? Recensione. Trailer

ROMA – All cops are bastards, tutti i poliziotti sono bastardi. Un pregiudizio duro da scalfire impresso nell’immaginario collettivo di ultras e frange di manifestanti abituati a menare le mani con le forze dell’ordine. I buoni di qua, i cattivi di là.

Ma la realtà è un’altra cosa come vuol raccontarci Stefano Sollima, il regista di Acab, film in uscita il 27 gennaio e liberamente tratto dal libro del giornalista di Repubblica Carlo Bonini. I protagonisti sono quattro celerini della squadra mobile di Roma: i veterani Mazinga, Negro e Cobra e la recluta Adriano, che ha appena scelto questa divisione perché è quella che paga meglio, 1400 euro al mese. I tre, in particolare Cobra (Pierfrancesco Favino) s’impegnano a svezzare Adriano alla dura vita fuori dalla caserma, tra cariche all’Olimpico e sgomberi di case occupate. Devono inoculargli la fede verso i “fratelli”, come si chiamano tra loro i celerini. Sullo sfondo i grandi casi di cronaca nera che hanno visti coinvolti i poliziotti, alcuni dei quali – come l’assalto alla Diaz o la morte del tifoso laziale Gabriele Sandri – hanno alimentato il mito dei “celerini bastardi”.

«Acab è un film di genere, ma possibilmente intelligente, che cerca di affrontare alcuni temi presenti nella società», ha affermato in conferenza stampa il regista figlio d’arte Sollima. Negli anni ’70 i film poliziotteschi, tra i generi cinematografici più in voga all’epoca, uscivano nelle sale quando per strada c’era quasi un morto al giorno. Oggi, invece, la tensione sociale è in calo, ma serpeggia alimentata dall’intolleranza verso lo straniero fino a solleticare desideri di vendetta e di giustizia fai da te. Tutto questo è presente in Acab, nel libro prima che nel film. Come ha riconosciuto Bonini, la pellicola resta fedele alla sua opera, basata su una storia vera, anche se ne ha parzialmente modificato il punto di vista. La focalizzazione è interna al reparto mobile, l’accento è posto sulla loro visione dei problemi della società, sul loro ruolo e anche sulle loro vite private. «Il libro – ha raccontato Bonini – ha l’ambizione di provare a superare la lettura in bianco e nero della realtà. Mettersi dietro quella visiera di plexiglass significa rendere più complicata quella lettura».
Per il suo esordio sul grande schermo Sollima ha richiamato gli sceneggiatori della serie cult di Romanzo Criminale da lui diretta, ovvero Daniele Cesarano, Barbara Petronio e Leonardo Valenti. Ottima prova per il cast: oltre a Favino, ci sono i bravissimi Marco Giallini e Filippo Nigro, Andrea Sartoretti e Domenico Diele, nel ruolo del giovane poliziotto in crisi di coscienza tra i sedicenti “fratelli”.

Acab (All cops are bastards)

Regia: Stefano Sollima
Cast: Pierfrancesco Favino,  Marco Giallini, Filippo Nigro,  Domenico Diele,  Andrea Sartoretti
Sceneggiatura: Daniele Cesarano, Barbara Petronio, Leonardo Valenti
Colonna sonora: Mokadelic
Fotografia: Paolo Carnera
Montaggio:Patrizio Marone
Produzione:Cattleya, Rai Cinema, Babe Film
Distribuzione: 01 Distribution

All cops are bastards – Trailer

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