La versione di Barney. Vita di un uomo che rincorre l’amore

Barney Panofsky è un uomo rozzo, incline all’alcool e al fumo, spregiudicato, vizioso, ma in fondo buono, leale, capace di divertirsi e di godere del bello della vita, tollerante, ligio al dovere anche quando è scomodo, buon lavoratore.

Doti che gli permettono di raggiungere il successo come produttore di serie televisive di basso livello. Lo troviamo a Montreal, ricco, vecchio e collerico, già intaccato dalla malattia, nel giorno in cui esce il libro di una sua vecchia conoscenza, un ispettore di polizia che diversi anni prima l’aveva accusato di omicidio e che da allora lo ha sempre creduto colpevole nonostante la sua assoluzione.

Da qui i  flashback, ambientati nello stessa Montreal, a New York e a Roma, quest’ultima che ricorda a tratti Il talento di Mr Ripley,  caratterizzata da una fotografia anticata la cui sfumatura è contenuta nel dipinto della prima moglie, che ricorre nel film, insieme all’immagine dell’amico con  pinne e occhiali. Ci viene così raccontata la sua esistenza, divisa tra amici, lavoro, ambiente ebraico,  buon rapporto con il padre,  ex poliziotto “tagliato con l’accetta”, e soprattutto le sue tre mogli.

Gli attori sono bravissimi, Paul Giamatti è toccante nel ruolo di Barney, Dustin Hoffman ci dona l’ironia di un padre affettuoso e sincero, Minnie Driver e Rosamund Pike si calano alla perfezione nelle parti della seconda e terza moglie. L’unico non molto credibile come amico scapestrato è Scott Speedman. I personaggi sono resi ancora più autentici dal trucco di  Nathalie Garon, capace di invecchiare gli attori alla perfezione, permettendogli di attraversare i quasi 40 anni della storia.

Il regista Richard J. Lewis e lo sceneggiatore Michael Konyves provengono dalla televisione, ma hanno saputo creare un prodotto pulito, senza troppi fronzoli, piacevole. Anzi forse avrebbero dovuto trovare il coraggio di limare maggiormente il lavoro, allontanandosi ancor più dall’opera originale perché, ad esempio, il rapporto di Barney con il figlio o con la star della sua serie televisiva si evolvono troppo frettolosamente e quindi in modo poco credibile La storia gialla sembra innestata a freddo su una trama in fondo romantica. Inoltre, nel film le donne non fanno una bella figura, perchè sembrano incapaci di godere della vita, chi per la propria superficialità, chi perchè troppo perfetta e chi per giustificate turbe pischiche: se ciò è comprensibile nella narrazione autobiografica di un vecchio malato, stona in un film che ha rinunciato alla prima persona.

Ciononostante La versione di Barney resta una bella commedia, brillante ed amara, cinica al punto giusto per rendere accettabile il suo romaticismo.

Scheda del film

Cast tecnico

Regia Richard J. Lewis   
Sceneggiatura Michael Konyves
Dirrettore della Fotografia Guy Dufaux
Montaggio Susan Shipto

Musiche Pasquale Catalano
Scenografia Claude Paré
Costumi Nicoletta Massone
Trucco Adrien Morot
Produttore Esecutivo Mark Musselman
Prodotto da Robert Lantos
Co Produttori Domenico Procacci Lyse Lafontaine Ari Lantos
Tratto dal Romanzo LA VERSIONE DI BARNEY di Mordecai Richler

Cast artistico

PAUL GIAMATTI Barney Panofsky   
ROSAMUND PIKE Miriam   
MINNIE DRIVER Mrs. ‘P’  
RACHELLE LEFEVRE Clara
SCOTT SPEEDMAN Boogie  
BRUCE GREENWOOD Blair  
MACHA GRENON Solange
ANNA HOPKINS Kate
JAKE HOFFMAN Michael
MARK ADDY  Detective O’Hearne
SAUL RUBINEK Charnofsky
THOMAS TRABACCHI  eo Fasoli
CLÈ BENNETT Cedric
HARVEY ATKIN  suocero di Barney
MASSIMO WERTMULLER medico
MAURY CHAYKIN Irv Nussbaam
E con DUSTIN HOFFMAN  nel ruolo di IZZY

 

Trailer



Trailer fornito da Filmtrailer.com

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