“After work”, un docu film ci interroga su IA e fine del lavoro

Oggi in molte culture l’uomo vive in funzione del lavoro.  Un giorno però l’intelligenza artificiale (IA), i robot, sostituiranno il suo servizio cambiando questo assetto. Nel docufilm “After work”, Dopo il lavoro, il regista italo-svedese Erik Gandini si chiede come sarà la società futura, quando non saremo più chiamati a lavorare. 

Di After Work per prima cosa colpisce il poster, che rappresenta un robot su una sedia a sdraio in riva al mare mentre legge un libro e ascolta musica: l’automa riproduce la condizione di un individuo in uno stato di benessere e rilassatezza. Effettivamente il film, che a tratti è davvero drammatico, parla anche di come trarre vantaggio da questo cambiamento epocale: il passaggio cioè da un’attualità in cui le ore di lavoro sono davvero troppe a un futuro nel quale avremo tanto tempo libero. 

In “After work” Noam Chomsky, ultranovantenne, tra gli intellettuali più influenti del presente e dello scorso secolo, dice: «Nel mondo di oggi, il consiglio migliore da dare a un giovane è prepararsi a trovare un lavoro. Prepararsi a passare la propria esistenza alla mercé di un padrone». Ma tecnologia, automazione dei processi e intelligenza artificiale sono in continua espansione all’interno della produzione e dei servizi: si stima che, nei prossimi anni, la metà dei posti di lavoro nel mondo sparirà, occupata da macchine e computer

Se davvero accadesse di non sentirci più impegnati in una qualsivoglia attività, potremmo trovarci ad affrontare un vuoto di senso. “È molto peggio essere irrilevanti che essere sfruttati” dice qualcuno nel film: meglio avere un lavoro sotto pagato che essere socialmente inutili. “After work” viaggiando attraverso quattro nazioni – Kuwait, Corea del Sud, Stati Uniti e Italia – indaga il presente del mondo del lavoro e pone domande sul domani. 

Negli USA Secondo uno studio condotto dal Projet Time off della US Travel Association, nel 2018 i lavoratori americani hanno lasciato sul tavolo 768 milioni di giorni di vacanza non utilizzati: più della metà dei lavoratori non ha utilizzato tutti i giorni di ferie nel 2018, e il 24% ha dichiarato di non averne usufruito affatto. Gli Stati Uniti sono conosciuti come la nazione senza vacanze, ‘No vacation nation’.

Il concetto di sogno americano è associato all’idea di lavorare sodo per raggiungere il successo.

Secondo l’OMS il Kwait è il paese fisicamente più inattivo del mondo, anche se tutti hanno un impiego e sono ben retribuiti. Il suo sistema di distribuzione delle ricchezze petrolifere è stato paragonato a un reddito di base, ma con un impegno lavorativo “simulato” come contropartita. La scarsa intensità di lavoro, il clima caldo disagevole e i centri commerciali rendono il Kwait un luogo congeniale per analizzare una probabile idea di lavoro del futuro.

In Corea del sud la cultura del lavoro eccessivo si è rivelata un rischio per la salute. Il Ministro del lavoro Kim Joung Joo ha lanciato diverse campagne per cambiare abitudini. A lei si deve l’iniziativa “Diritto al riposo” che ha ridotto la settimana da 68 a 52 ore lavorative. In questa, società sovraccarica di lavoro, immaginare cosa fare nel tempo libero è difficile al punto che sono state fatte campagne pubblicitarie in cui si consiglia come passarlo.

In Italia all’interno della classe media si trova il più grande numero di NEET (Neither in Employment, Education and Training) di tutta Europa. Essi sono il 28,9% degli italiani tra i 20 e i 34 anni, rispetto a una media del 16,5 in Europa e dell’8% in Svezia. In Italia non sono solo i super ricchi a non lavorare e ciò rappresenta un ulteriore livello di complessità.

l docu-film, distribuito dalla casa cinematografica Fandango, sarà nelle sale italiane a partire dal prossimo 15 giugno.

Data di uscita:15 giugno 2023

Genere:Documentario

Anno:2023

Regia:Erik Gandini

Attori:Noam Chomsky

Paese:Svezia

Durata:77 min

Distribuzione:Fandango

Fotografia:Mona Mansson, Daniel Takács, Fredrik Wenzel

Montaggio:Johan Söderberg

Musiche:Johan Söderberg

Produzione:Fasad Production, Film i Väst, Alingsås, GEO Television, Indie Film as, Propaganda Italia, Sveriges Television, VPRO Television

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