Tarantino, il genio sui generis

ROMA – E’ ormai assodato che Tarantino sia una delle punte di diamante del cinema degli ultimi vent’anni, per la sua regia innovativa, la sceneggiatura, la capacità di scardinare il genere per rimontarlo in modo del tutto personale, la peculiarità di autore che mescola ai gusti personali, una serie di elementi apparentemente comuni, in una maniera “nuova” e “innovativa” (se non rivoluzionaria).

Fresco del successo di “Django Unchained”, candidato agli Oscar 2013 con cinque nomination ( ha vinto  l’austriaco ChristophWaltz, come “Migliore Attore Non Protagonista”, e altra statuetta è andata alla “Migliore Sceneggiatura”), ha sbancato al botteghino. Il segreto nel talento e nella formazione autodidatta, che lo ha visto appassionarsi a titoli definiti “B Movies”, che lui ha reso di eccellenza e “riscattati”.

Quentin Tarantino, nasce il 27 marzo 1963 a Knoxville in Tennesse, ha origini italiane, irlandesi e cherokee. Sua madre è un’infermiera, suo padre un attore e musicista con origini italiane, ma Tarantino non lo ha mai conosciuto perché abbandonato prima della nascita. Si lega al padre adottivo, con lui mette piede in un cinema per vedere “Bambi” che lo spaventa fino a farlo piangere. Negli anni Settanta si trasferisce a sud Di Los Angeles e a fine decennio lavora come maschera in un cinema, dove impara ad amare Sergio Leone e gli “spaghetti western”. Nel 1977, quattordicenne scrive la sua prima sceneggiatura. Nel 1983 lavora per il patrigno, affittando stand alle fiere e conosce in quegli anni Roger Avary, con cui sé legato da amicizia e dal lavoro.

Il successo comincia a bussare quando vende la sceneggiatura, per la regia di Tony Scott, di “True Romance-Una Vita Al Massimo”. A fine anni Ottanta scrive per la regia di Oliver Stone, “Natural Born Killers-Assassini Nati”, ma visti i tagli e riadattamenti, Tarantino litiga con Stone e compare solo come autore del soggetto. Nel 1990 recita, diretto da Robert Rodriguez, accanto a George Clooney, in “Dal Tramonto All’Alba”.

Nel 1991 esce “Le Iene”che , presentato al Sundance Festival, lo impone al grande pubblico e alla critica internazionale. Segue nel 1995  Pulp Fiction, per il quale vince insieme a Roger Avary, l’Oscar come “Migliore Sceneggiatura Originale”. 1994 e 1995 sono anni intensi, che lo vedono girare un episodio di “E.R Medici In Prima Linea”, collaborare con Roger Avary che dirige “Killer Zoe”, con Rodriguez per l’uscita di “Desperado”  e “Four Rooms”, suo personale omaggio alla Nouvelle Vague.

“Jackie Brown” nel 1997 viene considerat un flop, ma anni dopo la rivista “Movie Insider” lo definisce  uno “dei 100 film che meritano maggior amore”. Nel 2000 è impegnato in altri progetti, recita nella serie Alias, si mette in moto per “Inglorious Bastards”, fa vedere la luce a “Kill Bill”, regalo a Uma Thurman che compie trent’anni.

2007. Esce “Grindhouse-A Prova Di Morte”. Non riscuote grandi consensi ma diventa, insieme a “Planet Terror” diretto da Rodriguez, una delle pellicole amate dai cultori del genere. Tra il 2008 e 2009 ottiene enorme successo “Inglorious Bastards” (per l’Italia tradotto “Bastardi Senza Gloria”), che riceve 8 nomination agli Oscar del 2010 e porta a casa la statuetta con Christoph  Waltz come “Migliore Attore Non Protagonista”.

Nel 2012 negli Stati Uniti esce “Django Unchained”, (omaggio al “Django” con Franco Nero in un cameo ) che solo il primo week end fa oltre trenta milioni di biglietti venduti. Il più grande successo di tutti i tempi per Tarantino. Ad oggi si stimano oltre 130 milioni di incassi in totale. In Italia è arrivato  il 17 Gennaio 2013.

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