15° BIF&ST. Kalavrìa il doc di Cristina Mantis. Recensione 

BARI – È stato proiettato in anteprima mondiale al teatro Piccinni di Bari, per il 15° BIF&ST, il documentario Kalavrìa di Cristina Mantis, racconto poetico della Calabria attraverso le origini nel percorso dei sentieri di Ulisse. La storia è quella di un naufrago che ritrova se stesso in un luogo nel quale si riconosce: il Sud del mondo, in cui risuona e unisce il mito greco.

Migrante che per associazione di idee porta ai moderni naufragi: passato e presente convivono in una Calabria inedita dove, secondo gli studi dello storico tedesco Armin Wolf, Ulisse fece la sua ultima tappa prima di tornare a Itaca.

Cristina Mantis, regista di origine calabrese,spiega così la sua opera: “Il film documentario è un viaggio intimo e nomade, costellato dalle visioni del protagonista, che si materializzano nell’umanità variegata e speciale che incontrerà durante il suo cammino permettendogli di entrare in contatto con la storia e con il mito. Più che il racconto di un ritorno alle origini del sangue, un ritorno alle origini dello spirito, al fluire nel senso più nascosto delle cose.”

Ritorno alle origini che vede lo straniero confrontarsi con una terra ospitale, dove ci si riconosce per empatia e non per consanguineità. Lo spirito a cui fa riferimento il film è quello delle radici più umane della nostra specie, che ha per minimo comune denominatore il ravvisarsi senza paura, uomini simili e parte di un mito unificatore, figli di una terra bellissima che spazia oltre le coste: Kalavrìa, i cui confini non sono regionali ma diventano lineamenti di un unico corpo terrestre.

La fotografia, molto bella, esalta il concetto dell’universalità.

A dare voce e volto ad un Ulisse perso nelle sue allucinazioni è Ivan Franek, attore già interprete intenso per Silvio Soldini, (Brucio nel vento) Paolo Sorrentino (La grande bellezza), Mario Martone (Noi credevamo).

ll film documentario conta anche sulla partecipazione del noto cantante e compositore greco Alexandros Hahalis, il cantante griot Badara Seck, le attrici Agnese Ricchi, (la Maga Circe) e Cristina Golotta (Leucotea) già applaudite interpreti di “Concerto con Leuco’” tratto dai famosi dialoghi di Cesare Pavese che venne confinato dal regime fascista nella regione Calabria a Brancaleone, l’attore e direttore artistico del CTM Domenico Pantano, nel ruolo di se stesso e del sublime Pitagora, e lo scrittore Gioacchino Criaco che descrive la storia degli esodi e autore del romanzo Anime nere dal quale è stato tratto l’omonimo film di Francesco Munzi.

Tanti i Comuni della Regione Calabria che hanno aderito con entusiasmo al progetto aprendo le porte di paesi, località e parchi naturali poco conosciuti per essere ripresi dalla fotografia di Fabio Olmi (David di Donatello miglior fotografia 2002): Africo Vecchio, Brancaleone, Cariati, Civita, Cosenza, Cutro, Locri, Condofuri, Castello dell’Amendolea e, Fiumara dell’Amendolea, Condofuri – Paludi, Ferruzzano, Longobucco, Tiriolo,Galliciano’, Sibari, Staiti, San Ferdinando (campo nomadi), Foce del Fiume Amato – Lamezia Terme, Torre Normanna di Fiuzzi – Praia a Mare, Teatro Gioiosa – Gioiosa Jonica.

Una produzione fortemente voluta da Agnese Ricchi di Ganesh produzioni, Domenico Pantano per il Centro Teatrale Meridionale e Mario Mazzarotto per Movimento Film e realizzata con il sostegno del Ministero della Cultura e della Fondazione Calabria Film Commission tramite il Bando produzioni 2022.

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