Torna a Roma, dal 4 al 6 novembre 2025, Il progetto e le forme di un cinema politico, la rassegna ideata e curata dalla Fondazione Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico (AAMOD) in collaborazione con la Fondazione Gramsci, giunta alla sua nona edizione.
Un evento ormai consolidato nel panorama culturale italiano, che propone il cinema come strumento attivo di riflessione politica e spazio di dialogo tra memoria, storia e società contemporanea. La manifestazione, articolata in una giornata di studio e in una rassegna cinematografica, si configura come un vero laboratorio di pensiero critico, dove studiosi, registi e spettatori si incontrano per interrogare il ruolo del linguaggio cinematografico nelle trasformazioni sociali e culturali.
Liberazione/Liberazioni: il tema della IX edizione
Il titolo scelto per questa edizione – “Liberazione/Liberazioni” – risuona in modo particolarmente significativo nell’anno dell’ottantesimo anniversario della Liberazione. L’intento è quello di superare la dimensione commemorativa per riattivare un esercizio di consapevolezza storica e civile, ponendo l’accento sulle libertà ancora da conquistare in un’epoca in cui le democrazie europee si trovano sotto crescente pressione.
Il focus della rassegna non si limita alla rappresentazione della Resistenza e del dopoguerra, ma si estende alle forme contemporanee di cinema politico, in grado di leggere il presente e proiettarlo oltre, verso nuove possibilità di resistenza culturale e sociale.
Giornata di studio – 4 novembre, Libreria Spazio Sette
La manifestazione si apre martedì 4 novembre 2025 con una giornata di studio alla Libreria Spazio Sette di Roma, introdotta dai saluti di Vincenzo Vita (Presidente AAMOD) e Francesco Giasi (Direttore Fondazione Gramsci).
La mattinata prevede interventi di Ermanno Taviani, Paolo Speranza e Maurizio Zinni, che affronteranno il tema della Liberazione nel cinema italiano, dalle prime rappresentazioni alla rilettura critica delle narrazioni del dopoguerra.
Seguiranno contributi di Samuel Antichi e Donatella della Ratta, che offriranno prospettive extraeuropee e analisi sui linguaggi della resistenza nei contesti di conflitto contemporanei.
Nel pomeriggio, coordinato da Christian Uva, interverranno Matteo Cavalleri, Micaela Veronesi, Valerio Romitelli, Alma Mileto e Alexander Höbel, con approfondimenti su etica, memoria e nuove generazioni resistenti.
Rassegna cinematografica – 5 e 6 novembre, Teatro Palladium e Cinema Farnese
La rassegna cinematografica prenderà il via mercoledì 5 novembre al Teatro Palladium, presentata da Stefania Parigi.
In programma tre pietre miliari del cinema politico italiano:
- Roma città libera di Marcello Pagliero (1946), emblema del neorealismo e del risveglio civile postbellico;
- Corbari di Valentino Orsini (1970), ritratto intenso del partigiano romagnolo Silvio Corbari e riflessione sulla militanza;
- Caccia tragica di Giuseppe De Santis (1947), film fondativo del neorealismo sociale e parabola sul patto democratico.
Il giorno successivo, giovedì 6 novembre, sempre al Palladium, spazio al cinema internazionale con:
- Austerlitz di Sergei Loznitsa (2016), riflessione disturbante sulla memoria nei luoghi dell’Olocausto;
- Nome di battaglia: donna di Daniele Segre (2016), potente testimonianza delle partigiane italiane;
- A Fidai Film di Kamal Aljafari (2024), viaggio tra le rovine e le immagini negate del cinema palestinese, con incontro con il regista in dialogo con Wasim Dahmash.
La conclusione, al Cinema Farnese, sarà affidata a due opere che intrecciano memoria privata e collettiva:
- La Liberazione, un film di famiglia di Michele Manzolini e Paolo Simoni (2025), che ricostruisce la Liberazione attraverso archivi familiari e riflessioni storiche;
- Le stagioni del nostro amore di Florestano Vancini (1966), con Enrico Maria Salerno, profonda meditazione sull’impegno etico e politico nell’Italia del boom economico.
Un progetto culturale per la memoria attiva
Coordinata da Paola Scarnati con un team di ricercatori e critici, la IX edizione de Il progetto e le forme di un cinema politico riafferma il ruolo del cinema come strumento di libertà, memoria e partecipazione, confermando la missione dell’AAMOD: custodire e rilanciare l’eredità visiva dei movimenti sociali e democratici italiani.


