Teatro Brancaccio. Christian De Sica tra musical e one man show. Recensione

ROMA – Christian De Sica  ha debuttato al TEATRO BRANCACCIO con un lavoro interessante, che si colloca a metà strada tra un one-man-show e un musical.   In effetti, Christian, in questo lavoro multiforme e variegato, racconta molte cose stando da solo, ma canta, balla, insomma intrattiene simpaticamente il pubblico, scendendo anche tra gli spettatori con un simpatico espediente registico.  Ma allo stesso tempo, interagisce con tre attori in un alcune scene gustose;  e si fa accompagnare da un’orchestra straordinaria e da un pianoforte che miracolosamente si materializza sul palco!

Egli fa iniziare la sua chiacchierata proprio dalla notorietà a livello mondiale degli Stabilimenti di Cinecittà: e così, a modo suo, con simpatia e con calore, ci accompagna all’interno, dove lo accoglie una presenza misteriosa, quella di Federico Fellini, la cui voce ancora aleggia negli studi e che non perde occasione per rimproverarlo, per correggerlo, per rimbrottarlo… insomma un “simpatico strarompi”! 

In questo modo inizia la carrellata di ricordi, di episodi, di aneddoti, che vanno da quando il piccolo Christian accompagnava il padre, il grande, grandissimo Vittorio De Sica, a quando lui stesso vi si recò per la prima volta a fare “la comparsa”. E giù tutta una serie di personaggi divertenti, presi tra i grandi nomi che hanno frequentato gli stabilimenti, fino ai semplici e popolari “cinematografari”, come li chiamano a Roma: elettricisti, macchinisti, ma soprattutto comparse: molto divertente la rievocazione di un incontro tra scioperanti e un pulmann carico di comparse vestite da cardinali!!!!!!! E che se ne dissero di tutti i colori, lasciando esterrefatti gli increduli operai! Per la serie: “Non c’è più religione!”

Dopo aver fatto anche una simpatica autoironia anche sui suoi discussi cinepanettoni, De Sica ripercorre in qualche modo la sua vita, la frequentazione con i Rossellini, la sua casa paterna dove andavano e venivano i “mostri sacri” della cinematografia italiana, narrandoci così una bella favola intrisa di nostalgia e accompagnata da musiche indimenticabili, da parole e canzoni che fanno parte ancora oggi del nostro quotidiano, anzi, della nostra storia. Una storia che appartiene alla cultura italiana, ma che ha ispirato tutto il cinema  internazionale.

Molto carine alcune scenette, in particolare la scena del provino, o l’omaggio alla grande soubrette francese Zizi Jean-Mère, con il celebre balletto “Mon truc en plumes”. Il testo (forse meglio strutturabile drammaturgicamente), è stato scritto dallo stesso De Sica, insieme con Riccardo Cassini, Marco Mattolini e Giampiero Solari; quest’ultimo ne ha anche curato la regia in maniera complessivamente elegante, ricorrendo spesso a sovra-proiezioni  in video. Accanto a Chistian De Sica ben figurano i  bravissimi Daniela Terreri, Daniele Antonini e Alessio Schiavo.

Belle le coreografie, firmate da Franco Miseria e le scene di Patrizia Bocconi. Il corpo di ballo è composto da: Leonardo Bizzarri, Roberto Carrozzino, Roberto D’Urso, Deborah Esposito, Dalila Frassanito, Nadira Lisi, Giulia Pauselli, Tommaso Petrolo

L’orchestra dal vivo è diretta dal M° Marco Tiso, mentre al pianoforte solista dà il meglio di sè il grande M° Riccardo Biseo

Con questo lavoro, comunque interessante e piacevole, Christian De Sica ci apre i cancelli di Cinecittà e ci accompagna contemporaneamente all’interno di due mondi magici: il cinema e il teatro.

Insomma, uno spettacolo che vale la pena vedere! 

                      

 

Fino al 13 aprile   2014

TEATRO BRANCACCIO  

Via Merulana 244 – info 06.80687231/32

www.teatrobrancaccio.it 

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