Il gladiatore compie 50 anni

Russell Crowe raggiunge l’età matura in un momento di grande popolarità

MILANO – E’ sicuramente uno dei migliori attori apparsi negli ultimi venti anni. La sua recitazione è naturale e non costruita come per molte star hollywoodiane. La sua fisicità ha influito molto sui molteplici personaggi che ha interpretato nel corso della sua prestigiosa carriera. Ha vinto un premio Oscar per “Il Gladiatore” di Ridley Scott e ha ottenuto altre due nomination per “A beautiful mind” e per “Insider”. Nel suo palmare anche due premi Bafta, l’Oscar inglese. Stiamo parlando di Russell Crowe, fresco 50enne, di origine neozelandese ma australiano di adozione. Il suo debutto sul grande schermo risale al 1992. La critica si accorse del suo talento nel 1992 nel film “Skinheads” e in “Pronti a morire” (1995) di Sam Raimi. La definitiva consacrazione arrivò nel 1997 con “L.A Confidential”. I suoi personaggi raccontano uomini che non si arrendono, che combattono contro le avversità. Sono uomini virili che spesso si trovano soli contro il potere. Credo che la sua migliore interpretazione sia nel film “Insider”, in cui “gareggia” alla pari con l’immenso Al Pacino.

Russell Crowe nasce a Wellington, Nuova Zelanda, il 7 aprile del 1964. Dopo aver partecipato a numerose serie tv e soap opera come “Neighbours”, ottiene la parte di protagonista in alcuni film australiani tra cui “Skinheads”, nel 1992, per il quale ottiene il premio come miglior attore protagonista dall’Australian Film Institute, ed è considerato il suo vero esordio cinematografico, oltre che suo primo film importante. “Skinheads” ebbe un notevole successo di critica. Sharon Stone, in veste di produttrice e protagonista del western “Pronti a morire” lo chiama per interpretare una parte in questo film. Nonostante il cast composto da stelle del cinema (oltre alla Stone e Crowe, Gene Hackman, Leonardo DiCaprio e la regia di Sam Raimi) il film si rivela un insuccesso sia dal punto di vista del botteghino che da quello della critica. Seguono altri insuccessi fin quando, nel 1997, l’interpretazione dell’agente Bud White in “L.A. Confidential” lo lancia tra le stelle di Hollywood. Questo film è la svolta della sua carriera. Ora nella vita del giovane attore avviene tutto velocemente.

Dopo aver interpretato John Biebe accanto a Burt Reynolds in “Mistery, Alaska”, da qui in avanti Crowe ottiene grandi consensi. Il primo è per “Insider – Dietro la verità” di Michael Mann (1999), nel quale interpreta il dottor Jeffrey Wigand; qui Crowe viene candidato sia al premio Golden Globe che all’oscar come miglior attore protagonista, ma risulta battuto prima da Denzel Washington (in Hurricane – Il grido dell’innocenza) poi da Kevin Spacey (per American Beauty). Ma è l’anno dopo che la vera fama travolge l’attore, quando interpreta Massimo Decimo Meridio ne “Il gladiatore” di Ridley Scott del 2000 (da qui comincerà quel sodalizio col regista che dura tutt’oggi), grazie al quale vince l’Oscar al miglior attore.

Nel tempo libero, Russell Crowe è anche un apprezzato cantante, e con la sua band si è esibito, tra l’altro, al Festival di Sanremo 2001. Nel 2010 si è esibito in Piazza di Spagna, a Roma, assieme agli attori co-protagonisti di Robin Hood i quali, a loro volta, fanno parte di una band scozzese chiamata Saor Patrol, il cui leader è Charlie Allan (tra l’altro grande amico di Crowe).

L’anno successivo è nel film di Ron Howard “A Beautiful Mind”: qui Crowe interpreta un ruolo diverso da quelli in cui il pubblico è abituato a vederlo con il professore di matematica John Nash, affetto da una grave forma di schizofrenia. Per la sua interpretazione, Crowe conquista il Golden Globe e il Bafta Award come miglior attore protagonista, arrivando perciò la notte degli Oscar super favorito; tuttavia i giurati dell’Academy gli preferiscono Denzel Washington per “Training Day”. A questo punto si prende una piccola pausa e torna sullo schermo due anni dopo nel nuovo film di Peter Weir “Master & Commander”, un film di avventura, storico, drammatico e di guerra dove Crowe interpreta il capitano Jack Aubrey e viene nominato ai Golden Globe. Due anni dopo, nel 2005, è protagonista di “Cinderella Man” di Ron Howard; qui riceve la sua quinta candidatura ai Golden Globe. Poi nel 2006 è protagonista di “Un’ottima annata” “di Ridley Scott.

Nel 2007 è protagonista con Christian Bale del remake del film “Quel treno per Yuma” e con Denzel Washington in “American Gangster” di Ridley Scott. Poi interpreta “Nessuna verità”, nuovamente di Ridley Scott, dove Crowe interpreta un boss della Cia con Leonardo Di Caprio. Nel 2009 è tra i protagonisti, assieme a Ben Affleck, Rachel McAdams e Helen Mirren, del thriller politico “State of Play”, mentre nel 2010 torna ancora una volta a collaborare con Ridley Scott in “Robin Hood”. Russell Crowe è stato voce narrante nel film documentario “Bra Boys”, scritto e diretto da Sunny Abberton (2007).

Nel 2012 si sono svolte le riprese dell’adattamento cinematografico del racconto biblico del diluvio universale, progetto del regista Darren Aronofsky, dove Crowe interpreta il protagonista principale Noè. Il colossal biblico, intitolato Noah e prodotto da Paramount Pictures e New Regency Productions, è uscito loscorso 28 marzo, creando polemiche nel mondo islamico. Nel 2013 interpreta Jor-El, padre di Superman, interpretato da Henry Cavill, nel film L’uomo d’acciaio. Il film è stato diretto da Zack Snyder e nel cast sono presenti anche Amy Adams, Kevin Costner e Diane Lane. L’anno successivo prende parte al film “Storia d’inverno” accanto a Colin Farrell.

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