Sala Umberto. Taxi a due piazze. Da non perdere. Recensione

ROMA – La scena si apre con un appartamento idealmente diviso in due: i colori delle pareti lasciano subito intuire qualcosa di anomalo; in realtà, capiremo ben presto che si tratta di due distinti appartamenti, però idealmente sovrapposti nella finzione scenica, ciascuno con i suoi protagonisti e le sue storie e le varie situazioni che si alternano e si sfiorano: unico elemento di distinzione, il panorama che si vede dalla finestra.  In effetti, uno dei due appartamenti si trova in Prati e l’altro all’Aurelio.

La commedia, che ha sempre riscosso grande successo in tutto il mondo, è firmata da Ray Cooney, grande commediografo contemporaneo londinese: e diciamo pure che risulta subito ben  confezionata la traduzione realizzata da Jaja Fiastri con il relativo adattamento.

Da cui, appunto, la “romanizzazione” della storia: Mario Rossi, di professione taxista, è regolarmente sposato con Alice Rossi e residente in Piazza Irnerio 100.
Peraltro, lo stesso
Mario Rossi è altrettanto regolarmente sposato con Barbara Rossi, con lei residente in Piazza Risorgimento.

Un perfetto esempio bigamia, quindi, che Mario riesce a portare avanti  seguendo una meticolosa pianificazione di orari e turni di lavoro, grazie anche all’attività professionale svolta dalle due ignare mogli.  Mario riesce per 2 anni nell’impresa titanica di  nascondere la verità, ma una mattina, per salvare istintivamente una anziana signora da uno scippo, egli riceve una brutta botta in testa che lo costringe, privo di sensi, a un imprevisto ricovero in ospedale. Al risveglio il nostro “eroe”, ancora in stato confusionale, fornirà due indirizzi diversi a due distinti operatori. La denuncia arriverà quindi a due diversi commissariati di due diverse zone, che a loro volta si attiveranno mandando ad indagare due diversi ispettori.
Anche la stampa farà la  sua parte,  inviando un fotografo che scatterà una foto che finirà sui giornali.

Ecco: queste sono le premesse per dar vita a una commedia divertentissima, dove trionfa l’equivoco, la bugia, la mistificazione più sfacciata, negando addirittura l’evidenza. Il taxista è magistralmente interpretato da Gianluca Guidi, mentre Giampiero Ingrassia dà vita ad un superbo Walter, il vicino di casa che – una volta resosi conto della situazione in cui Mario si è cacciato – cerca di aiutarlo, creando invece ulteriori e buffi malintesi ed equivoci esilaranti.  Accanto ai due mattatori GuidiIngrassia le due mogli, ossia le bravissime Silvia Delfino (Carla) e Biancamaria Lelli (Barbara), che si rivelano a loro completo agio nei rispettivi ruoli. Di grande spessore scenico anche il ruolo interpretato da un superbo Nini Salerno (il brigadiere Lauriglia), che fa il paio con l’ottimo Antonio Pisu nei panni dell’Ispettore Pettinicchio.  Infine, divertente e garbatamente misurato Piero Di Blasio, nel ruolo del vicino di casa gay! 

La regia di Gianluca Guidi ben interpreta ed esalta addirittura i ritmi serratissi e a volte travolgenti che sono propri del testo, un lavoro di sicuro ben riuscito e meritevole del grande successo che ha sempre riscosso in giro per il mondo. La commedia, prodotta da Gianluca Ramazzotti, si avvale delle scene di Nicola Cattaneo e dei costumi di Maria Grazia Santonocito. Le luci sono di Stefano Lattavo e le musiche dello stesso Gianluca Guidi. La direzione tecnica è di Stefano Orsini.

Sicuramente, uno spettacolo da non perdere!  

TEATRO SALA UMBERTO

Via della Mercede 50 – Roma

Info: 06.6794753 

www.salaumberto.com 

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