VIENNA – La “Donna in oro” del titolo è Adele, donna appartenente all’alta borghesia viennese che, nei primi anni del novecento, venne ritratta dal grande artista Klimt in un celebre dipinto.
Trent’anni dopo Maria, nipote di Adele, è costretta a scappare dall’ Austria a seguito delle persecuzioni contro gli ebrei. Inizia così il suo lungo esilio negli Stati Uniti. A fine novecento Maria decide di provare a rientrare in possesso dei beni che furono sottratti alla sua famiglia dai nazisti. Grazie all’ aiuto di un giovane avvocato, intraprende una causa contro il governo austriaco. Riuscirà a rientrare in possesso del bellissimo e preziosissimo ritratto?
L’ epopea processuale, storia vera, rivela progressivamente risvolti umani affascinanti. E’ una rappresentazione intensa della vita di una donna vittima della storia, ferita nell’anima ma mai sconfitta, capace di fare i conti col passato e proiettarsi nel futuro. La narrazione, di ampio respiro, attraversa l’intero novecento e si sofferma sui tre momenti cruciali dell’ esistenza. La fanciullezza è qui il tempo della gioia, dell’ unione, di una spensieratezza vissuta nel calore della famiglia. La giovinezza è il periodo della drammatica separazione, di un forzato esilio dalla propria terra e dai propri cari. E’ una fine che porta con sé l’inizio di una nuova vita da inventare oltre l’ oceano. Con la rocambolesca fuga da Vienna, il film esprime efficacemente il potenziale drammatico della storia. La vecchiaia è il momento della riflessione, del ritorno al passato, del recupero di ciò che è stata la propria esistenza. “Woman in gold” non è un film sull’arte e a ben vedere neppure sulla giustizia. E’ un film che parla di memoria, di radici, di attaccamento, di ricerca di un senso oltre i meri interessi economici. Il ritorno al passato è doloroso, fa riaffiorare ricordi terribili, ma è al contempo salvifico. Ci ricorda chi siamo stati e dunque chi siamo, mette in contatto diretto con le emozioni che ci tengono in vita. Simon Curtis non calca la mano, le sensazioni affiorano delicatamente e progressivamente. Bisogna disporsi nello stato d’animo adatto, essere pronti ad accogliere la storia di questa vita. Se ci si lascia coinvolgere può scattare anche l’applauso finale.
REGIA: Simon Curtis
ATTORI: Helen Mirrel, Ryan Reynolds, Katie Holmes, Daniel Brühl, Tatiana Maslany
SCEGGIATURA: Alexy Kaye Campbell
FOTOGRAFIA: Ross Emery
PRODUZIONE: Regno Unito/ USA
GENERE: Biografico/ Drammatico
DURATA: 110 minuti
USCITA NELLA SALE: 15 ottobre 2015