FIUGGI (nostro inviato) La più estesa deportazione d’Europa avvenne a Salonicco, perché lì si trovava la più grande comunità ebraica del vecchio continente. Una delle ennesime pagine vergognose della Germania, mai paga allora del sangue versato di poveri innocenti.
Il regista Manoussos Manoussakis ha offerto la sua versione con l’intenso film Cloudy Sunday, in concorso al Fiuggi Film Festival.
Sinossi. Durante l’occupazione tedesca di Salonicco nel 1942 ha luogo una storia d’amore proibito tra una ragazza ebrea e un giovane cristiano. Le leggi razziste sono state da poco promulgate e l’unico posto per sfuggire alla disumanità è un piccolo club, dove Vasilis Tsitsanis si esibisce e riempie i cuori della gente con la bella musica rebetika. Nonostante la resistenza, la caccia agli ebrei si diffonde rapidamente e anche le semplici scelte diventano decisioni che cambiano per sempre le vite.
Abbiamo posto al regista Manoussakis qualche domanda.
D. Come è nata l’idea del film?
Quando ho letto il libro di “Ouzeri Tsitsanis” di Giorgos Skampardonis grazie al quale ho capito che attraverso una grande musica (nel film ci sono canzoni di Vassilis Tsitsanis: uno dei più importanti compositori e musicisti delle canzoni “Laika” del ventesimo secolo e canzoni originali composte da Themis Karamouratidis) e una grande storia d’amore, avrei potuto dire quanto siano folli le ideologie, in particolare modo il nazismo, ancor più in questa fase storica nella quale sembra che sta rinascendo in tutta Europa.
D Che tipo di ricerche ha fatto?
Documenti del comune di Salonicco e della comunità ebraica e le testimonianze personali di quanti sono sopravvissuti.
D. La figura del Rabino è centrale nel comportamento della comunità nei confronti delle richieste dei nazisti, dal film sembra che lei abbia preso una posizione al riguardo.
In verità non è così, mi sono limitato a riportare i fatti così come si sono verificati. È ancora oggi aperta la questione sul Rabino. Colpevole? Connivente con i nazisti? Superficiale? Ingenuo? Sappiamo che morì di tifo in un campo di concentramento. Un campo V.I.P. per Persone Molto Importanti. Si trovava in Spagna, privo di camere a gas, non erano previsti lavori forzati. Si potrebbe pensare a un luogo in cui si viveva tranquillamente, in realtà era sempre un campo di concentramento nazista.
D. Stessa sorte è toccata alla comunità ebraica dell’intera Grecia.
No. Devo ricordare quanto accadde nell’isola di Zante, nella quale erano presenti 275 ebrei. Gli ufficiali delle SS ordinarono al vescovo Chrysostomos e al sindaco Lucas Carrer di fornire loro in non più di 24 ore una lista completa degli ebrei del territorio. I due decisero di bruciare tutta la documentazione presente sull’isola riguardante gli ebrei e suggerirono alla comunità ebraica di rifugiarsi sulle montagne. Nessun ebreo di Zante fu deportato.
D. Ciò che tocca di Cloudy Sunday è la poesia e l’amore presente nei dialoghi che avvolge i tragici avvenimenti che coinvolgono la comunità ebraica.
Ho riportato sullo schermo i dialoghi reali così come presenti nei documenti. L’amore il dire “Ti amo” è sempre presente nell’uomo, in qualsiasi condizione si trovi.
D. C’è qualche riferimento all’attuale scenario politico europeo?
Oggi è in corso una nuova occupazione tedesca in Grecia. Non occupazione militare bensì economica. Ma non ho realizzato il film per questo, tuttavia è stata una delle letture che è stata data al film.