L’intervista. Il regista Silvio Giordani: “Uomini stregati dalla luna” è un rinato successo

ROMA – Bella la commedia in scena a Roma al Teatro Manzoni: Uomini stregati dalla luna, firmata da Pino Ammendola e Nicola Pistoia, ottimamente interpretata da Fabio Avaro, Enzo Casertano, Lallo Circosta, Giuseppe Cantore e Giulia Rupi. Egregiamente diretta da Silvio Giordani, che ne ha saputo valorizzare ritmi e caratteristiche brillanti, nonché i contenuti di riflessione.  Nel foyer del Manzoni abbiamo intervistato il regista, Silvio Giordani, per capire in maniera più approfondita le motivazioni e il “dietro le quinte” di questo lavoro teatrale così ben fatto.  

Com’ è maturata l’idea di questa commedia?

E’ un po’ che si pensava a qualcosa del genere. Uomini stregati dalla luna è una commedia che io porto nel cuore: eravamo tutti più giovani, io, Pietro Longhi e altri amici, come Pino e Nicola. Ricordo che allora fu un grande successo, sia per noi come produttori, sia per loro come autori e interpreti. Ed è stata una commedia che ha aiutato moltissimo anche il Teatro Manzoni a crescere. Pino e Nicola da un lato, Silvio Spaccesi dall’altro, rappresentavano allora le compagnie di maggior successo, portando pubblico e abbonati, e consentendo così al Manzoni di diventare quello che è. Parliamo di 22/23 anni fa e abbiamo sempre pensato di riprenderla. Poi, col tempo, sono cambiate le fisicità dei personaggi e così, d’accordo con i due Autori, abbiamo pensato di rifarla con altri attori. Per quanto il teatro nasconda le età, è giusto che i ruoli corrispondano agli interpreti sul palco.

 Possiamo dire che questa commedia appartiene un po’ alla storia del Manzoni? 

 Ma certo! Facemmo tre mesi di repliche irresistibili. E vedendo le registrazioni dell’epoca e riguardando il plot della commedia, abbiamo rilevato come i personaggi fossero ancora oggi perfetti. Così abbiamo realizzato un “restauro conservativo”, ricostruendo la stessa scenografia, riproponendo gli stessi costumi. La difficoltà era solo quella di trovare degli attori in grado di ricostruire, senza copiare, i personaggi fatti da Pino e Nicola, e dal grande Crocitti che non c’è più. Insomma, abbiamo ricreato quel clima con attori nuovi, di qualità, per far rivivere quei personaggi ancora perfettamente vivi e validi.

Per quel che riguarda la caratterizzazione dei personaggi? Ad esempio, mi è piaciuto molto il balbettio di Fabio Avaro.

Diciamo che tutti loro si sono “appoggiati” a quella che era la vecchia versione, ma senza rifare delle copie banali, ricreando invece lo spirito dei personaggi: il romano pigro e cialtrone ma di gran cuore (Fabio Avaro), il napoletano acculturato del Vomero (Cantore), il poliziotto triste lasciato dalla fidanzata – il ruolo un tempo di Pistoia- affidato a Enzo Casertano: un personaggio che in realtà diventa quasi una maschera classica; il cameriere, in precedenza fu Bonucci e lo stesso Max Tortora, ora è Lallo Circosta.

Particolari difficoltà durante il montaggio?

No, assolutamente! E’ andato veramente tutto liscio. Abbiamo lavorato tanto, costruendo i movimenti nella prima fare e poi abbiamo arricchito il tutto con la costruzione dei personaggi. Il testo è stato appena ritoccato in qualche battuta obsoleta, ma la forza della commedia è proprio quella di riportarci un po’ al “come eravamo”. E’ vincente l’idea del ristorante che diventa una specie di isola, dove si ritrovano rinchiusi questi personaggi; tutto sommato una storia di uomini soli: appena entra Luna nella loro vita, tutti se ne innamorano! Lei è Giulia Rupi, che non conoscevo di persona: è venuta, ha fatto il provino, come si faceva una volta, ed è stata scelta, per questo personaggio allora interpretato da una ventenne Francesca Nunzi.

fino al 28 gennaio 2018

Teatro Manzoni

Via Monte Zebio 14/c – Roma

Info: tel. 06.3223634 – www.teatromanzoni.info   

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