Camera Deputati. Movimento Spettacolo dal Vivo: “Danno all’occupazione dalle commissioni per il FUS”

ROMA – Si dichiara apolitico, raccogliendo l’adesione nazionale di operatori culturali e figure professionali dell’intero spettacolo per sostenere la necessità di riconsiderare la materia dei contributi del FUS in una prospettiva democratica, sottraendola a giudizi discrezionali che contribuiscono a un regime di concorrenza sleale tra gli appartenenti allo stesso sistema.

Questa la carta d’identità dell’appena costituito Movimento Spettacolo dal Vivo che a Montecitorio ha tenuto la sua prima conferenza stampa, protagonisti l’attore e regista Vincenzo Zingaro, direttore del teatro Arcobaleno; Renato Greco, Direttore Artistico dell’Associazione European Choreographic Organization-Italia e Paride Orfei, esponente della più celebre tradizione circense del nostro paese.

I tre hanno reso pubblici i danni provocati ai vari settori – Teatro, Danza, Circo e Musica – dalle commissioni consultive relative al FUS (Fondo Unico per lo Spettacolo) per il triennio 2018/2020 e, in nome del neonato Movimento, hanno chiesto al Ministro Bonisoli di procedere alla nomina di nuove commissioni che possano rivalutare le domande delle realtà escluse. Le commissioni, incaricate dal governo uscente – hanno spiegato – azzerano, di fatto, centinaia d’imprese storiche e di riconosciuto valore, creando un danno occupazionale per migliaia di lavoratori fra artisti e tecnici. I tre hanno chiarito che con l’entrata in vigore del decreto ministeriale del 27 luglio 2017 l’accesso ai contributi ministeriali in favore delle imprese dello spettacolo è sottoposto a un preventivo giudizio di “qualità” ad opera di cosiddetti “esperti”, i quali, nonostante la scarsa conoscenza delle realtà su cui sono chiamati a esprimersi, hanno potere di annientare o far crescere una struttura. Il Movimento Spettacolo dal Vivo ha rilevato, dunque, la maniera arbitraria di promuovere o bocciare questa o quella formazione artistica. E’ stato comunicato come i giudizi siano espressi mediante valori numerici, senza fornire alle strutture parametri di riferimento o motivazioni scritte, che dimostrino uno studio approfondito. Ciò attribuisce alle commissioni un potere sproporzionato e non controllabile.

L’azione del Movimento Spettacolo dal Vivo contesta le assegnazioni economiche che non sembrano frutto di un corretto riconoscimento, sia nei riguardi degli esclusi sia degli ammessi. Gli esponenti del Movimento hanno dichiarato che l’attuale Governo, qualora decida di non affrontare il problema, si assume il rischio di subire ogni azione anche in sede giurisdizionale che sarà certamente intrapresa dal Movimento Spettacolo dal Vivo e da tutte le imprese illegittimamente danneggiate. Alla presenza di parlamentari dell’attuale maggioranza, facenti parte delle commissioni cultura di Camera e Senato, sono intervenuti esponenti delle associazioni penalizzate – 400 di cui molte di tradizione storica – che hanno posto l’accento sull’urgenza di cogliere un presente che li vede accomunati da un unico obiettivo, per organizzarsi in modo che le richieste non rimangano, come accaduto in passato, lettera morta.

Le istanze avanzate dal Movimento spettacolo dal Vivo.

  • Nomina di nuove commissioni consultive attingendo dall’Elenco del bando per il triennio 2015/2017 indetto dal Mibac, con l’esclusione di tutti i membri che ne hanno già fatto parte
  • Inserimento nelle commissioni consultive di un commissario super partes di controllo, senza diritto di voto, nominato dal ministro della Giustizia. Il soggetto dovrà essere un esperto altamente qualificato per ogni settore, in rappresentanza degli ambiti Musica, Teatro, Danza, Circhi e Spettacolo viaggiante.
  • Riesame di tutte le domande con inserimento di griglie di valutazione dei punteggi, per la conferma o la variazione delle determine già assunte, comprese quelle degli eliminati.
  • Che l’intervento economico suppletivo al Fus 2018, che sembrerebbe essere stato disposto dal nuovo ministro, venga utilizzato a favore degli esclusi e secondo il Decreto ministeriale 1/7/2014 per ottenere l’anticipo del 70 per cento del contributo già concesso nell’ultimo anno del triennio precedente. Questo a copertura delle spese sin qui sostenute e/o da sostenere alla data del 30 settembre per l’attività già iniziata e contrattualizzata.
  • Solo dopo aver preso conoscenza dell’esito dei singoli ricorsi al Tar, si richiede il Rinvio di tutte le assegnazioni definitive Fus 2018 a consuntivo.

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