ROMA – Il teatro Argentina con “La tragedia del vendicatore” mette insieme un ensemble di fuori classe: Declan Donnellan, regista Leone d’oro 2016 alla carriera per il teatro; un classico di Thomas Middleton, autore inglese del ‘600 tradotto da Stefano Massini; un cast affiatato di quattordici attori, l’equivalente di una folla sulla scena; l’affascinante scenografia con squarci del Tiziano, Mantegna e Piero della Francesca in contrasto con costumi contemporanei a firma Nick Ormerod e la musica ad hoc, originale e intrigante di Claudio Misiti. Il pubblico ha risposto con applausi inequivocabili.
L’autore, Thomas Middleton, è contemporaneo di Shakespeare e porta in scena spesso opere di critica sociale, ma si differenza dal Bardo per i toni più pungenti, ironici, paradossali e dunque tragicomici. “La tragedia del vendicatore” racconta di una corte italiana del rinascimento dove due fratelli – uno dei quali si chiama significativamente Vindice – si accordano per fare pagare al Duca la morte di sua moglie, da lui stesso stuprata e uccisa. Di conseguenza architettano un piano macchinoso, entrando in contatto con il figlio del Duca, che guarda caso si chiama Lussurioso. Il figlio del Duca, anche lui preda di passioni smodate, richiede un ruffiano che convinca una vergine, refrattaria alle sue voglie, a sottostare alle sue brame. La vergine in questione è proprio la sorella di Vindice e, per piegarla al Lussurioso, se necessario i due fratelli dovranno corrompere la loro stessa madre … Da quel momento una giostra di frustrazioni e delusioni, dove eros e thanatos muovono gli eventi, porteranno a un finale drammatico e pedagogico che dimostra come “chi di spada ferisce, di spada perisce”.
La regia di Declan Donnellan vivifica i contrasti, accentua l’ironia, sottolineata dalla sapienza di musica e scenografia; dalla professionalità degli attori capaci di trasmettere l’ombra di atavici guasti con una freschezza contemporanea. Paradossalmente si ride di fronte ai delitti più scellerati, alle contraddizioni più smargiasse: i personaggi in scena affermano, infatti, ciò che non pensano e non fanno. Spinto da passioni amorose e dall’odio, in un turnover di inganni e omicidi persino preterintenzionali, il vortice è tragedia che riflette macroscopicamente odierni conflitti, che luci, colori, pedane movibili, musiche e video rendono veritieri e, in taluni momenti – ad esempio nella morte del Duca – impressionanti. “La tragedia del vendicatore” è una black comedy riportata ai giorni nostri con grande estro e singolarità. Da vedere.
Teatro Argentina fino al 3 febbraio
LA TRAGEDIA DEL VENDICATORE
di Thomas Middleton
drammaturgia e regia Declan Donnellan
versione italiana Stefano Massini
con Ivan Alovisio, Alessandro Bandini, Marco Brinzi, Fausto Cabra,
Martin Ilunga Chishimba, Christian Di Filippo, Raffaele Esposito, Ruggero Franceschini, Pia Lanciotti, Errico Liguori, Marta Malvestiti, David Meden, Massimiliano Speziani, Beatrice Vecchione
scene e costumi Nick Ormerod
musiche originali Gianluca Misiti
luci Claudio De Pace
orari spettacolo
prima ore 19.00
martedì e venerdì ore 21.00
mercoledì e sabato ore 19.00
giovedì e domenica ore 17.00
lunedì riposo
durata: 1 ora e 50 minuti, senza intervallo
produzione Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa, ERT – Emilia Romagna Teatro Fondazione
martedì 29 ore 17.00 (Sala Squarzina)
Incontro
THOMAS MIDDLETON UN DRAMMATURGO RITROVATO
con Daniela Guardamagna, docente di letteratura inglese presso l’Università di Tor Vergata
e gli attori della compagnia
coordina Sergio Lo Gatto
in collaborazione con Dominio Pubblico