“La tana”, notevole esordio di Beatrice Baldacci sul distacco dalla madre

Inizia come un thriller “La tana” opera prima che rivela una promessa del nostro cinema: la giovane regista Beatrice Baldacci, capace di tenere la suspense lasciando che evolva nel dramma attraverso tempi, sequenze e dialoghi giusti.

La protagonista Lia ((Irene Vetere)) vive un dolore universalmente condivisibile, che induce a riflettere sulla perdita, sull’eutanasia, sulla necessità di essere autonomi e amare gli altri. E’ la storia di una ragazza che, privata nell’adolescenza del cordone ombelicale psichico con la madre, vive il trauma della nascita due volte. 

Beatrice Baldacci, che ha scritto la sceneggiatura con Edoardo Puma, spiega così le allegorie del film: “La tana non è un luogo concreto e reale, ma quello spazio dove andiamo a nasconderci quando non stiamo bene. E dove speriamo che qualcuno ci venga a cercare. Abbiamo cercato di svelare il mistero dei personaggi pian piano, proprio come loro fanno nel percorso di scoperta di sé”.  Con coraggio Beatrice Baldacci racconta in conferenza stampa come la creatività sia riuscita a farle esprimere sentimenti assolutamente umani, come il desiderio della morte della madre per essere sollevata da un peso insopportabile, non solo per lei ma per la madre stessa. Fa riferimento al bellissimo film di Michael Haneke “Amour” dove la pietà coincide con la pulsione a interrompere l’agonia del proprio caro.

Il film racconta di Giulio (Lorenzo Aloi), un diciottenne che trascorre l’estate con i genitori per aiutarli nei lavori di campagna.  Un giorno, in un casale che è stato a lungo disabitato, Giulio scopre aggirarsi Lia (Irene Vetere) che non incontrava dall’infanzia, fanciulla spigolosa e introversa. Lui, sensibile e timido, è attratto da quella misteriosa creatura e la sorveglia in silenzio sino a innamorarsene. Lia gli ha raccontato di essere sola, venuta a trascorrere le vacanze nella casa di famiglia, dove da anni non tornava. Tuttavia Giulio si insospettisce per degli strani   movimenti, ombre dietro le finestre, visite notturne di un uomo che Lia non menziona. Quali segreti nasconde quella strana ragazza, scossa da imprevedibili sbalzi d’umore e impulsi distruttivi?

La tana si ricollega al corto di Beatrice Baldacci, Supereroi senza superpoteri, sviluppato nell’ambito del percorso di formazione del Premio Zavattini, tra i vincitori dell’edizione 2018/19; in seguito menzione speciale Fedic come miglior cortometraggio della Mostra del Cinema di Venezia, sezione Orizzonti 2019. “Supereroi senza superpoteri”, costruito attraverso filmini familiari, racconta l’infanzia della regista e il rapporto con la madre malata.

“La tana” è stato realizzato grazie a Biennale College – il programma che accompagna giovani autori nella creazione di lungometraggi a micro budget – presentato alla Mostra di Venezia nel 2021 e successivamente ad Alice nella Città, sezione autonoma e parallela della Festa del Cinema di Roma, dove ha vinto il Premio Raffaella Fioretta per il Cinema Italiano. Irene Vetere per l’interpretazione di Lia ha vinto i Fabrique du Cinéma Awards 2021. Il film è stato prodotto da Andrea Gori e Aurora Alma Bartiromo- in collaborazione con Rai Cinema e NABA-Nuova Accademia di Belle Arti-  per Lumen Films e sarà distribuito nelle sale italiane da PFA di Pierfrancesco Aiello dal 28 aprile.

Data di uscita:28 aprile 2022

Genere:Drammatico

Anno:2021

Regia:Beatrice Baldacci

Attori:Lorenzo Aloi, Irene Vetere, Elisa Di Eusanio, Paolo Ricci, Helene Nardini, Federico Rosati

Paese:Italia

Durata:88 min

Distribuzione:PFA Films

Sceneggiatura:Edoardo Puma, Beatrice Baldacci

Fotografia:Giorgio Giannoccaro

Montaggio:Isabella Guglielmi

Musiche:Valentino Orciuolo

Produzione:Lumen Films

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