PERUGIA – Altra figura femminile simbolo, presentata a Primo Piano sull’autore in questi giorni, è quella di Luisa Bonfanti, nel film di Franco Angeli interpretata da Livia Bonifazi.
Luisa-Livia ci appare subito, in una stanza d’albergo espressione di una solitudine estrema, una frazione prima del proprio suicidio. Attimo in cui rivede e ci racconta la sua vita per farci comprendere il perché di quell’addio. Franco Angeli usa il genere dello pseudo documentario per narrare il caso verosimile di una donna, nata in borgata, con l’aspirazione a fare l’attrice, coinvolta sui set in piccole parti e finita in settori non nobili del cinema.
L’infanzia di Luisa, nelle baracche della borgata romana del Mandrione, in pieno dopoguerra, si avvale di filmati dell’Archivio dell’AAMOD – Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico – come pure tratte dall’archivio sono le colorate e affollate manifestazioni degli anni ’60 e ’70, periodo in cui la protagonista decide di fare un salto di classe inseguendo la settima arte, folgorata dai “cinematografari” che aveva visto girare per le strade del suo quartiere. Sullo schermo scorre la storia autentica del nostro paese.
Gli interventi di registi come Ettore Scola e Citto Maselli avvalorano la sensazione che il personaggio sia davvero vissuto – ma che importanza può avere dal momento che quella di Luisa Bonfanti è una figura simbolo di donne che esistono? – il dialogo con lei, le impressioni di Scola e Maselli, le circostanze che hanno portato Luisa Bonfanti ad accontentarsi di essere la controfigura di Monica Vitti, trasfigurano un ambiente che è reale.
Sullo sfondo della grande Storia a cui Luisa ha partecipato, si snoda la storia privata di una donna che ha amato, sognato ed è stata delusa. A raccontarla in gran parte è Livia Bonifazi, impegnata spesso in monologhi a cui da anima con professionalità, componendo come in un grande puzzle i tasselli di un periodo, di una vita e di una parabola molto verosimile.
Regia di Franco Angeli. Un film con Livia Bonifazi, Stefano Pesce, Valerio Aprea, Barbara Mautino. Genere Drammatico, – Italia, 2022, durata 81 minuti. Distribuito da InthelFilm.