VENEZIA (nostro corrispondente) – Settantacinque anni portati benissimo, non tanto e non solo dal punto di vista fisico, ma della vitalità, Robert Redford è sbarcato al Lido da grande star.
La sua prima volta a Venezia. Molto atteso il suo lungometraggio, sul quale professionalmente parlando, non c’è nulla da obiettare: è il classico film americano che si fa piacevolmente seguire e, dopo un paio d’ore, piacevolmente dimenticare.
Questa la storia: Jim Grant (Robert Redford), vedovo e con una figlia di 11 anni, è un avvocato di Albany, sobborgo di New York. Un giorno, a distanza di trent’anni, il componente di un gruppo terroristico americano decide di costituirsi e Jim Grant viene coinvolto in antichi fatti sanguinosi. .Jim, colluso con il collettivo armato, dal quale ha inutilmente cercato di prendere le distanze, inizia una fuga per gli Stati Uniti con colpi di scena grazie ai quali si dipanerà il suo passato. Più che scavare nella storia degli anni settanta, quello di Redford è un film d’azione molto professionale e convenzionale.
Non manca una velata denuncia di un sistema violento e la disillusione di un periodo di lotta con mezzi discutibili e superati, quest’opera però se ne serve soprattutto per raccontare le vicende private e personali, senza farsi sfuggire alcune note melodrammatiche.
The Company You Keep (USA, 2012), di Robert Redford. Con Robert Redford, Shia LaBeouf, Nick Nolte, Brit Marling, Stanley Tucci, Chris Cooper, Terrence Howard, Anna Kendrick, Brendan Gleeson, Sam Elliott, Julie Christie, Jackie Evancho, Richard Jenkins e Susan Sarandon