Immigrazione. Naufragio a Lampedusa. Recuperati 56 migranti

LAMPEDUSA (AGRIGENTO) – E’ finita nella tragedia la scorsa notte il viaggio di speranza di 150 migranti provenienti dalle coste africane. Un naufragio,  avvenuto a circa dieci miglia a ovest di Lampedusa, nei pressi dell’isolotto di Lampione, dove sono stati trovati 56 naufraghi, che erano riusciti a raggiungere a nuoto lo scoglio, che  si è trasformato in una sorta di enorme zattera di pietra.

A lanciare l’allarme che ha fatto intervenire prontamente i soccorsi è stato l’Sos lanciato da uno dei telefoni cellulari.  Tuttavia mancano molti passeggeri  all’appello e si ipotizza addirittura che gli scafisti abbiano volontariamente gettato in mare il carico umano prima di darsi alla fuga.

Nel frattempo le motovedette della Capitaneria hanno già sbarcato a Lampedusa 46 migranti, tra cui una donna; altri cinque si trovano su un pattugliatore della Guardia di Finanza e due su una nave militare tedesca mentre un
naufrago che era in condizioni fisiche precarie è stato trasferito sulla terraferma in elicottero. Gli extracomunitari hanno detto di essere tunisini. Nelle operazioni di soccorso sono impegnate diverse motovedette della Guardia Costiera e della Guardia di Finanza, mezzi aerei e tre unità militari della Nato: una nave italiana, una tedesca e una turca. Nella zona è stato chiesto anche l’intervento di alcune imbarcazioni da diporto private e di un
diving di sommozzatori per la ricerca di eventuali vittime. Al momento è stato recuperato solo un cadavere, ma stando alle testimonianze dei sopravvissuto a bordo c’erano almeno 150 persone, per cui le ricerche continuano senza sosta.

“L’ennesima tragedia del mare”, l’ha definita il presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo.  “Chi era su quella barca sperava di trovare sulle nostre coste la possibilità di un nuovo inizio, magari denso di incognite, ma certo migliore di quello lasciato alle spalle. Tante sono le responsabilità e nessuno può archiviare il caso come l’ennesima inevitabile fatalità”.

“Tutte le istituzioni coinvolte, a partire dall’Unione europea – sostiene Lombardo  – devono rimettere al centro della propria agenda il tema dell’immigrazione proveniente dall’Africa, perchè è un dramma che riguarda l’intera l’Europa e non soltanto l’Italia. Bisogna ripartire da una nuova concezione dell’accoglienza condivisa e realistica e dall’impegno di tutti a fornire alle nazioni africane le condizioni per un vero autonomo sviluppo”.

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