Venezia 80. “L’homme d’argile”, bellissimo film fuori concorso

Vi sono dei film a Venezia che è utile sottolineare, anche se fuori concorso. E’ il caso de “L’homme d’argile”, in inglese The dreamer, diretto da  Anaïs Tellenne.

Racconta di Raphaël  (Raphaël Thiéry),  dal fisico tozzo e con un occhio solo, che Fa il custode di una grande villa disabitata. Lui ci vive con la vecchia madre. Ama cacciare la talpa, suonare la cornamusa, in una rassegnata routine.

Un giorno all’improvviso torna Garance (Emmanuelle Devos ) erede della casa, scultrice di successo. Garance è misteriosamente infelice e viene salvata da Raphaël dopo essersi imbottita di barbiturici. La frequentazione tra i due conduce l’artista a forgiare l’uomo in una statua d’argilla. 

Raphaël rimane affascinato da lei e, per la prima volta, s’innamora. Sogna di avere con Garance una relazione. 

Raphaël ne uscirà rinato o distrutto? E’ possibile superare, senza l’aiuto della grazia fisica, la diversità di ceto, di esperienza e di cultura? 

Il film si chiude con un epilogo per nulla scontato. Emoziona comunicando la complessità contraddittoria delle relazioni umane , lo sguardo creativo, il senso dell’arte inscindibile dalla vita.

Regia:Anaïs Tellenne
Produzione:Koro Films (Diane Jassem, Céline Chapdaniel), Vagabonds Films, Micro Climat
Durata:94’
Genere.  Drammatico
Paesi:Francia
Interpreti:Raphaël Thiéry, Emmanuelle Devos, Mireille Pitot, Marie-Christine Orry
Sceneggiatura:Anaïs Tellenne
Fotografia:Pierre W. Mazoyer
Montaggio:Héloïse Pelloquet
Scenografia:Catherine Jarrier
Costumi:Véronique Trémoureux, Nathalie Raoul
Musica:Amaury Chabauty, Raphaël Thiéry (cornamusa)
Suono:Rémi Chanaud, Rosalie Revoyre, Maxime Roy
Effetti visivi:Vincent Vacarisa

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