Venezia 81. “Separeted”: i figli strappati alle madri per dissuaderle dal migrare

VENEZIA – Le riprese dei bambini di due o tre anni, avvolti in coperte argentate, rinchiusi in gabbia, che piangono e invocano la mamma, scherniti da ridanciani secondini per i loro cori strazianti, fanno inorridire e pensare a “Se questo è un uomo” di Primo Levi, che testimoniò le torture nei campi di concentramento.

Sono i piccoli dei migranti separati dai genitori alla frontiera degli Stati Uniti, secondo la politica messa in atto durante la Presidenza di Donald Trump per dissuadere i diseredati a cercare una vita migliore.

In “Separated” , documentario di Errol Morris, regista premiato con l’Oscar, va in scena uno dei capitoli più oscuri della recente storia americana. Tali divisioni erano state minacciare in precedenza ma mai messe in pratica.

Basato sul libro del corrispondente politico e nazionale della NBC Jacob Soboroff, Errol Morris unisce dichiarazioni pubbliche di Donald Trump e del suo entourage, interviste esplosive con funzionari statunitensi che denunciano le irregolarità e si oppongono.

Eloquenti vignette narrative approfondiscono, dal punto di vista psicologico, la situazione di una famiglia del Guatemala. Sconvolge la crudeltà della quale possono essere capaci alcuni politici, sentendosi orgogliosi per ciò che fanno.

Sono quasi cinquemila i bambini tolti ai loro parenti. Alcuni per sempre perché non sono stati rintracciati i genitori e questo documentario spiega come siano stati creati questi orfani di stato.

Con tante famiglie ancora separate anni dopo, Trump dichiara ancora pubblicamente che un suo ritorno porrebbe fine a questa “merda”, riferendosi ai migranti. E’ evidente del pericolo che incombe qualora Trump venisse rieletto.

Director: Errol Morris