“A House of Dynamite”, il film in concorso a Venezia per il Leone d’oro, firmato dall’impavida Kathryn Bigelow, racconta la possibilità di un attacco nucleare e il modo in cui questo potrebbe essere contrastato, ovvero la probabile impasse del caos e del suicidio.
Il giorno che arrivasse, ad esempio, un missile non rivendicato cosa farebbe il governo americano? La Bigelow mette credibilmente in evidenza le relative incertezze e interrogativi, i relativi errori, le incomprensioni, la probabilità che quell’arsenale di sicurezze che l’uomo crede di aver costruito sia una chimera e, soprattutto pensando all’intelligenza artificiale, che il meccanismo di controllo che i potenti della terra sfoggiano, non esista.
Il pianeta che abitiamo è invece nei fatti una casa imbottita di dinamite.
Il suo film narra di un centro di sorveglianza statunitense che un giorno intercetta un lancio ostile, la cui provenienza è sconosciuta e inizia così una corsa contro il tempo per neutralizzarlo. Viene coinvolto lo Studio Ovale, il Presidente, il Segretario della Difesa, il personale strategico e militare, la sala stampa.
Da dove arriva il missile? Si fanno proposte al buio per sventare un attacco atomico, a riprova che l’era delle armi nucleari non solo non è finita ma la loro gestione è complessa al punto tale da essere autodistruttiva.
Il film è composto di tre capitoli che da tre diversi punti di vista rimettono in scena la stessa problematica, riuscendo a creare la tensione dell’incomprensione, dell’incertezza e dell’assurdo.
Viene in mente la possibilità di una guerra atomica per errore, di una guerra scatenata dall’intelligenza artificiale, di un mondo che si auto-annienta per l’incapacità umana di pensare e agire. Una sorta di follia che, purtroppo, suona addirittura vera e attuabile, più che verosimile.
A House of Dynamite (2025) Un film di Kathryn Bigelow con Rebecca Ferguson, Anthony Ramos, Idris Elba, Willa Fitzgerald, Renée Elise Goldsberry. Genere Drammatico durata 112 minuti. Produzione USA 2025.