VENEZIA 72. “La prima luce”. Riccardo Scamarcio, padre a prova d’ostacolo. Recensione. Trailer

ROMA – Marco, giovane e cinico avvocato rampante, vive a Bari con la sua compagna Martina e il loro piccolo Mateo di 8 anni. Martina, latino americana, si è trasferita in Italia dopo averlo conosciuto. La storia inizia quando il rapporto tra i due è ormai alla fine. Martina vuole tornare a vivere nel suo paese con Mateo ma questa scelta escluderebbe Marco e lui non glielo consente, troppo profondo è l’amore e il legame con suo figlio.

Dopo un periodo lacerante, Martina decide di scappare insieme a Mateo e si reca nel suo paese facendo perdere ogni traccia. Il tempo per Marco inizia a scorrere più lento, non ha nessuna notizia di suo figlio e dopo un periodo di angoscia e sbandamento decide di andare a cercarlo. Una volta arrivato in Sud America si ritrova in una metropoli di 6 milioni di persone, indifferente e indecifrabile. In seguito a lunghe e inconcludenti ricerche Martina e Mateo sembrano davvero essere svaniti nel nulla, ma …  

“La Prima Luce racconta quanto può essere straziante una separazione e come l’amore di un padre per suo figlio possa superare ogni confine.”

Il film è caratterizzato da lunghe attese. Primi piani silenti. Assenza di azione e assenza di parole. Assenza volta a comunicare l’impossibilità dei due protagonisti di instaurare un qualsiasi dialogo, con l’altro e con se stessi. Nemmeno quando la moglie rapisce il figlio, Marco si sveglia o si arrabbia. Il suo dolore è interno e tale resta anche quando va in Brasile a cercare Mateo. Il film si snoda su più livelli, ma nessuno sembra essere sviluppato pienamente. C’è n’è uno psicologico che affonda prima nella depressione di lei, incontrollata e indecifrabile, poi c’è un livello giudiziario fatto di aule di tribunale e atti legali, ma anche qui il tutto si ferma, poi sopraggiunge quello dell’azione, Marco dovrebbe organizzare il rapimento del figlio e anche questo viene lasciato in sospeso. Pur trattando con delicatezza il rapporto padre- figlio, legame che supera qualsiasi ostacolo, il film lascia nello spettatore un senso di incompiutezza. Nota appropriata è l’aver descritto con precisione il personaggio di Martina, la madre-sequestratrice: egoista, sprezzante, ingrata, anaffettiva, bugiarda e vendicativa. Esattamente come sono le mamme straniere che compiono questo ignobile atto. E non ne farei una questione sudamericana, come ben sanno i papà rimasti senza i propri figli sparsi equamente in tutto il mondo. Consiglio agli uomini: se state per sposare una donna straniera andate a vedere il film. Tanto per avere anche un’altra versione dell’idillio amoroso che vi ottenebra cuore e ragione.

DATA USCITA:  24 settembre

DISTRIBUZIONE: BIM

GENERE: Drammatico

ANNO: 2015

REGIA: Vincenzo Marra

SCENEGGIATURA: Angelo Carbone e Vincenzo Marra

ATTORI: Riccardo Scamarcio, Daniela Ramirez, Gianni Pezzolla, Luis Gnecco, AlejandroGoic, Paulina Urrutia, Maria Eugenia Barrenechea

FOTOGRAFIA: Maura Morales Bergmann (A.I.C.)

MONTAGGIO: Vincenzo Marra e Sara Pretracca 

MUSICHE: Camila Moreno

PRODUZIONE: Paco Cinematografica

La prima luce – Trailer

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