Stampato nel mese di dicembre per i tipi Ibiskos-Ulivieri nella Collana Agave, é in libreria da pochi giorni, l’elegante libro scritto da Antonella Lomonaco, calabrese di nascita e toscana di adozione, con il titolo Mutatis Mutandis Viaggio alla ricerca delle tradizioni culinarie.
Un volume che porta con sé la personalità dell’autrice e i tradizionali valori che la contraddistinguono: sobrietà, sacrificio, concretezza e senso del dovere unite ad un sottile filo di malinconia che ben si sposa con la passione.
Qualità che ha messo al servizio del libro dedicandolo poi ai nipoti, affinché trovino sul loro cammino, qualcuno che li renda consapevoli delle proprie potenzialità insegnando loro a volare, come fa il gatto con la gabbianella nel bellissimo racconto dello scrittore cileno Luis Sepulveda, citato non a caso.
Perché un titolo con una locuzione latina? Ce lo dice la stessa autrice, che considera la tradizione letteraria e le nostre radici culinarie essenziali, ma che è anche fermamente convinta che si debba tener conto dei cambiamenti e dei mutamenti che inevitabilmente avvengono nel corso degli anni e nelle diverse località. In questa asserzione latina Antonella ha trovato il senso compiuto del suo pensiero; sintesi e spiegazione di ciò che andremo a leggere nelle pagine che sono di un bel color crema, piacevoli al tratto e con una grafia leggibile, non come i libri che per essere letti necessitano della lente d’ingrandimento.
La cucina, pur avendo sapori antichi, muta nel tempo e nello spazio, ma mantiene alla base ingredienti che fanno parte della nostra tradizione.
Antonella come una rabdomante del costume, va alla ricerca delle particolarità, delle arti, della cultura del cibo, dei luoghi che abitano le tradizioni e, in 193 pagine, disseminate di quadri da lei dipinti, foto, quadri di altri autori, ci fornisce un affresco esaustivo della cultura toscana e non solo, attraversando vie, vicoli e strade che si sposano con le sensazioni, i sapori e gli odori della nostra terra.
Partendo dal Medioevo, l’autrice ci conduce sulla via Francigena, per poi arrivare alla scoperta dell’America con il diario di bordo di Cristoforo Colombo, fra i profumi del mais, del cioccolato, già allora considerato curativo, e del peperoncino.
Il viaggio poi si sposta ai giorni nostri, raccoglie le suggestioni del cinema, dell’arte, della letteratura.
Ogni pagina é un tripudio di sensazioni, mai ostentate ma, al contrario, impiattate con eleganza per il lettore che può conoscere meglio Pellegrino Artusi, noto autore de La scienza in cucina, ma anche Andrea Camilleri e il Commissario Montalbano.
Per le sognatrici c’é la torta di mele del Principe Azzurro.
Ma Antonella ci ricorda anche che il cibo non è solo gusto, curiosità, tradizione, è anche prevenzione, cura, attenzione.
In questo mix di sapori, come dimenticare la Pizza, gli spaghetti, il tonno del Chianti, la ribollita, la polenta, di cui sembra di percepire il sapore in bocca con la ruvida farina di mais che si sofferma sulla lingua. Mentre l’autrice ci fa gustare i cibi, ci porta con sé fra le strade della Provincia di Siena, ricche di fascino e mistero ma anche di ruvidezza, concretezza e terre cangianti dove crescono ulivi con le foglie argentate. Piante preziose da cui si ricava l’olio estera vergine, un gioiello delle nostre colline. Come del resto lo sono i vini, con i loro sapori, fruttati, intensi, aromatici, gustosi, che dal Chianti alla Val d’Orcia, da Montalcino a Montepulciano, cospargono il territorio di atmosfere evocate da calici unici al mondo.
E qui non poteva mancare un pensiero a Le donne del vino, di cui é Presidente Donatella Cinelli Colombini, appassionate sostenitrici della filosofia del green-philosophy, che insegna il rispetto per l’ambiente, imprenscindibile elemento per rispettare l’altro e sé stessi.
Avvicinandoci alla fine non potevamo non trovare un goccio di caffè, limoncello e gelato dai gusti variegati.
E, dulcis in fundo, un assaggio al miele, il nettare degli Dèi, che si sposa con noci e formaggio, ma che é anche gustoso ingrediente di prelibati dolci.
Un libro godibile e gustoso, come le ricette descritte che si avvale della postfazione di Patrizia Agnorelli e che si chiude con l’invito ad una riflessione sul senso della fame nel mondo. Un problema per il quale ancora tanto c’è da fare ma…. incominciamo intanto a non sprecare cibo, ricordando che ciò che per noi può essere un boccone superfluo, per altri è la V ita.
Al termine del libro una nutrita bibliografia e sitografia ci mostrano, ancora una volta, l’attenzione e la passione con la quale Antonella ha realizzato ogni pagina. Un ottimo libro dove le ricette sono spiegate passo, passo, che affascina e che, in questi tempi frenetici, ci riconcilia con i ritmi della natura e con i sapori dei nostri paesaggi.