“Il movimento del ritorno”, il romanzo di Irene Gianeselli

«Alle donne, ma anche a certi uomini, piace farsi da parte. Farsi da parte per permettere di osservare senza essere notati. Se non si viene notati, ci si può prendere il lusso di scegliere: entrare in scena o rinunciare alla rappresentazione».

“Il movimento del ritorno” di Irene Gianeselli è un romanzo visionario in cui viene presentata, attraverso un intenso flusso di coscienza, la storia di un gruppo di personaggi in pieno dilemma amletico. Parallelamente alle loro vicende viene inoltre introdotta, a inizio di ogni capitolo, un’originale narrazione sul compimento del destino del primo uomo, Adamo, e della prima donna, Eva. 

I protagonisti dell’opera sono paragonabili ad attori di uno spettacolo teatrale: tra conversazioni surreali e incontri decisi dal fato si mette in scena un dramma dai contorni a volte sfumati e a volte dolorosamente tangibili – «dove il ridicolo è tragico e il tragico è ridicolo» – e in cui si racconta della meschinità umana ma anche dell’amore, del perdono, della solitudine e della perdita.

Il primo personaggio che si incontra è Tancredi e, guarda caso, è proprio un attore, ed è il tipico artista dall’animo travagliato – «La mente umana, si dice Tancredi, deve essere come una città e noi ci nascondiamo sempre nelle periferie del pensiero. Tancredi si lascia avvolgere dai rumori, una lama sottile gli perfora le orecchie, non ricorda più se deve partire o se è appena tornato». L’uomo è in crisi, creativa e personale, e non sa più dove cercare la propria strada e dove cercare sé stesso, perché anche la sua identità gli sfugge – «Il suo è il corpo della lontananza». 

Arcangelo è un uomo anziano e solitario, che si ossessiona per la scomparsa di una giovane donna, Maddalena, con cui ha solo scambiato qualche parola ma che proprio in virtù di quegli incontri sfuggenti stava ricominciando a desiderare di capire come funziona il mondo. 

Veronica è sua figlia, è incinta e, divorata dalla febbre, fa sogni strani; non si capacita di dover lasciare andare un bambino che ormai non c’è più, e che le ricorda che l’amore non è eterno, che l’amore si deforma.

Maddalena, infine, è l’anello di congiunzione tra le storie di tutti i personaggi: una giovane enigmatica, ardente ma anche profondamente fragile; una fantasia di donna per alcuni, una presenza troppo concreta e ossessiva per altri.

SINOSSI DELL’OPERA

Veronica e Astolfo aspettano un figlio. Tancredi è un attore, teme di non avere un passato e cerca la propria idea di Teatro. Arcangelo gioca con i propri pensieri e un giorno inciampa in Maddalena, nella sua giovane vita e nella sua scomparsa. Tutti si sfiorano come le perle di una collana e si incontrano in una città che è molte città. Questa storia di deformazione li costringerà a scegliere che ritmo dare al proprio movimento del ritorno.

BIOGRAFIA DELL’AUTRICE

Irene Gianeselli (Bari, 1997) è una giornalista, critico cinematografico SNCCI, pianista, attrice e drammaturga. È presidente dell’Associazione Felici Molti e ne dirige i principali progetti. Si forma al Conservatorio e ha conseguito la Laurea Magistrale in Scienze dello Spettacolo e produzione multimediale all’Università di Bari. “Il misuratore del Mondo” (2021) è la sua prima regia cinematografica. È la vincitrice del XIX Premio Fabrizio De André per la Poesia.

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Il movimento del ritorno

Irene Gianeselli 

“Il movimento del ritorno”

Casa Editrice: Les Flâneurs Edizioni

Collana: Bohémien 

Genere: Narrativa contemporanea

Pagine: 238

Prezzo: 16,00 €

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