La medicina della mente – Storia e metodo della psicoterapia di gruppo

A cura di Daniela Colamedici, Andrea Masini, Gioia Roccioletti. L’Asino d’Oro Edizioni

Leggendo le prime pagine dell’introduzione, scritta dai tre curatori di questo lavoro, immediatamente ci si rende conto di trovarsi di fronte ad un libro-evento. L’audace affermazione è confermata dal fatto che dopo appena una settimana si è dovuto procedere alla ristampa in quanto il volume era già stato esaurito. Eppure questo libro non è certo un libro scritto dal solito compilatore di best sellers tipo Baricco o la Tamaro.
Nonostante la mancanza, per fortuna, dello sfavillante quanto sterile glamour mediatico, l’opera di questi quaranta autori di varie discipline, psichiatri, psicologi, storici, linguisti, ecc. farà scandalo. Ma non sarà il solito scandalo urlato sulle pagine dei quotidiani, sarà invece uno ‘scandaloso’ e lento sovvertimento di un ‘sistema’  culturale che nutre e si nutre di falsi psicanalisti, finti psichiatri, fraudolenti case farmaceutiche, giornalisti pseudoscientifici, attenti e proni al gioco delle caste, filosofi dal pensiero debole ma dalle tasche rinforzate e soprattutto ‘psicoterapeuti’ tanto pericolosamente assenti nell’essere  quanto puntualmente presenti nei talk shows nazionali.
Tutti questi individui eseguono da almeno quarant’anni un tragico e tacito ‘gioco delle parti’ ingannando e ingannandosi sulla realtà umana e sulla perdita, totale o parziale, di essa nei gorghi della malattia mentale. I quarant’anni non sono nominati a caso: essi segnano la data dell’uscita del primo libro dello psichiatra Massimo Fagioli, ‘Istinto di morte e conoscenza’ – gennaio 1972 – che con la sua ‘Teoria della nascita’, ruppe definitivamente con almeno tremila anni di percezione delirante sulla realtà umana inconscia, da parte di filosofi, scienziati, medici della psiche e psicanalisti. Se prima di quella data era possibile, soprattutto per i cultori della psiche, una onesta non conoscenza della realtà umana, dopo quella data, questa ottusa non conoscenza assumeva un altro nome: pulsione di annullamento.
Questo libro è scritto da chi, nei trentasei anni di Analisi collettiva, condotta sin dal 1974 da Massimo Fagioli, si è curato e poi, sempre nell’Analisi collettiva, ha fatto ricerca e formazione.

La composizione del libro, che può essere letto e studiato anche dai non addetti ai lavori, ha un impianto rigoroso suddiviso in due parti: la prima più generale dove vengono chiarite “le basi storiche, teoriche e metodologiche, su cui fondare la possibilità di delineare la psicoterapia come medicina della mente – e la seconda – specificatamente incentrata sulla psicoterapia di gruppo”.
Gli autori, coordinati tra loro, come scrivono i curatori, cercano di dimostrare che: “Se (…) la realtà umana si compone di materia dotata di energia, pensiero e rapporto, è su questi tre elementi e sulle loro modificazioni e variazioni qualitative e quantitative che riteniamo si debba incentrare anche la possibilità diagnostica e terapeutica propria della attività medico psichiatrica e psicoterapeutica …”
Ma il libro è molto più di un mero, se pur ottimo, manuale per psicoterapeuti. L’opera introduce il lettore in questo mondo da sempre definito dalla cultura dominante “Das Unbewusste”, vale a dire inconoscibile, e quindi inaccessibile alla conoscenza.
Si parte, dalla favola di Amore e Psiche, amanti separati da filosofi come Platone il quale con questa operazione devastante per la cultura occidentale, separarono il corpo intriso di affetti dalla Psiche, dando in pasto l’immagine della ragazza, che realizza la propria realtà inconscia nel rapporto con l’essere umano diverso da sé, alla metafisica giudaico cristiana che, con il nome di anima, la rese “eterna e immodificabile”: “… Platone compie l’operazione lessicale che cambiò il senso della parola psiche che, da allora, ha assunto il significato di anima, ente incorporeo caduto nella tomba del corpo”.

In questo libro, che ha il calore e la densità dell’oro fuso, si attraversa tutta la psichiatria dai primi sogni narrati a Ippocrate, e da lui ‘interpretati’, al senso dell’interpretazione del sogno durante la psicoterapia di gruppo sia negli studi privati sia nelle istituzioni psichiatriche come i CIM e i centri di primo intervento psichiatrico nei quali molto spesso si decide per sempre la sorte del malato al primo insorgere palese della malattia psichiatrica. Inoltre si parla di diagnosi, di metodo di cura, di ‘teoria della nascita’, del sogno come strumento psicoterapeutico, della negazione inconscia e di rifiuto della malattia psichiatrica: esattamente come un chirurgo che opera perché rifiuta l’idea della morte.
Si parla anche di come parole gravide di senso sono state spogliate del loro contenuto e rese serve di una cultura di morte che ripete un vecchio adagio: “Il freudismo non ha fatto altro che restaurare le mai sopite credenze religiose affermando e ripetendo monotonamente che nell’origine dell’uomo non c’è alcuna socialità ma solo una congerie di bassi istinti divoratori e pertanto omicidi”.
Questo e molto altro ancora si trova in queste quattrocento pagine colme di sapere e di saper fare.
Il volume si conclude con un glossario curato dello psichiatra Giovanni Del Missier, per dimostrare quanto sia importante per chi fa psicoterapia, e per chi insegna psicologia, dare un nome preciso alle cose della mente. Questo splendido glossario aiuta il lettore ad orientarsi, potendo così usufruire pienamente di questa grande e infinita ricerca.

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