La gioia dei piccoli sentimenti

ROMA – I quattro protagonisti di La gioia piccola d’esser quasi salvi (Chiara Valerio, Nottetempo 2009, pag. 255, euro 16,00) mettono in scena una versione familiare delle Affinità elettive.

Marco, Giulia, Leni e  Agata vivono in osmosi, accorciando le distanze che li hanno divisi. Fattore scatenante di quest’unione è il suicidio della mamma di Giulia che si uccide lanciandosi dal balcone. La piccola Giulia, che ci viene presentata dall’autrice con una serie continua di flash back, seduta sulla ringhiera del balcone perde una scarpetta e la mamma le promette di recuperarla. E Giulia bambina crede che la mamma sia caduta per prenderla. Marco da casa sua ha visto tutto, ha visto la mamma di Giulia cadere, ha visto la piccola Giulia correre verso di lui con la scarpetta in una busta e consegnargliela.

Di Giulia si prenderà cura Agata, che rappresenta la memoria della famiglia. Giulia cresce, gioca a carte al bar come gli uomini e compra pesce al mercato. Dopo pochi anni decide di partire. Al suo ritorno niente è come prima, la memoria di Agata si sta sgretolando e ora vive con una badante straniera. A questo punto entra in scena Leni, bellissima prostituta polacca che vive con Marco come sua fidanzata. Leni è affascinante e Giulia si innamora, la situazione cambia e Leni si trasferisce da Giulia abbandonando il mestiere; dunque è la storia di sentimenti abortiti poiché non corrisposti poiché Marco ama anche Giulia ma nessuna delle due ricambia il suo amore.     Quella di Chiara Valerio è una scrittura fluida, quasi si trattasse di un flusso di coscienza, con un continuo mescolarsi fra presente e passato, fra ricordi e perdita simboleggiati dalla piccola scarpina rossa che fa  da sfondo alla storia.

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