Si è concluso con successo presso la sede dell’Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale il progetto “Trasmissione della Cerca e Cavatura del Tartufo in Italia: verso il piano di salvaguardia”, promosso dalla Comunità della Cerca e Cavatura del Tartufo in collaborazione con l’associazione Cerca Tartufo ETS.
L’iniziativa, inserita nel contesto delle attività di tutela e valorizzazione del patrimonio immateriale riconosciuto dall’UNESCO, ha avuto come obiettivi principali la formazione dei tartufai, la diffusione della conoscenza culturale dell’elemento e l’avvio di un percorso partecipativo verso un piano di salvaguardia strutturato.
Un progetto nazionale per la valorizzazione della tradizione tartufaia
Finanziato attraverso i fondi della Legge n. 77 del 20 febbraio 2006 – “Misure speciali di tutela e fruizione dei siti italiani di interesse culturale, paesaggistico e ambientale inseriti nella lista del patrimonio mondiale” – il progetto ha coinvolto 174 partecipanti provenienti da tutta Italia, superando le aspettative iniziali.
I corsi di formazione si sono svolti in diverse aree geografiche del Paese:
- Nord Italia: Borgocarbonara (MN)
- Centro-Nord: Città di Castello (PG)
- Centro-Sud: Parco del Matese (CE)
- Sud e Isole: Matera
La formazione, accessibile anche in modalità online, ha permesso a tartufai, amministratori pubblici, rappresentanti delle Regioni e del mondo scolastico di approfondire i valori culturali, ambientali e comunitari della Cerca e Cavatura del Tartufo in Italia, patrimonio immateriale UNESCO dal 2021.
I numeri della partecipazione e la comunità tartufaia
I partecipanti ai corsi si suddividono come segue:
- 87 tartufai liberi e associati indicati da FNATI (Federazione Nazionale Associazioni Tartufai Italiani)
- 41 funzionari regionali dei dipartimenti agroforestali e culturali
- 42 amministratori pubblici e personale scolastico aderenti all’Associazione Nazionale Città del Tartufo (ANCT)
Questa ampia partecipazione ha dimostrato una crescente consapevolezza del valore culturale e ambientale dell’elemento, evidenziando anche il suo potenziale per lo sviluppo sostenibile dei territori, la tutela del paesaggio e della biodiversità.
“Facilitatori di Comunità” e trasmissione del sapere
I corsisti sono diventati veri e propri “Facilitatori di Comunità”, in grado di promuovere la trasmissione intergenerazionale delle pratiche legate alla Cerca e Cavatura del Tartufo, creando un effetto moltiplicatore nella salvaguardia del patrimonio.
Durante l’evento conclusivo, sono intervenuti:
- Antonio Degiacomi, presidente dell’Associazione Cerca Tartufo ETS
- Michele Boscagli, presidente di ANCT
- Fabio Cerretano, presidente FNATI
- Leandro Ventura, direttore dell’Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale
In occasione dell’incontro è stato presentato anche il documentario “Il mondo del tartufo in Italia. Storie di alberi, cani e cercatori”, realizzato nell’ambito del progetto, quale strumento di comunicazione e divulgazione per il grande pubblico.
Verso il piano di salvaguardia
Il progetto rappresenta un passaggio fondamentale nel percorso di salvaguardia del patrimonio immateriale legato alla Cerca e Cavatura del Tartufo. Come sottolineato dai rappresentanti delle istituzioni coinvolte, la formazione diffusa, il coinvolgimento delle comunità locali e la collaborazione tra enti costituiscono le basi per la futura definizione e attuazione del piano di salvaguardia nazionale.