Spiritual Front: quando c’è la passione, c’è tutto. Video

ROMA – Gli Spiritual Front sono un gruppo musicale italiano nato a Roma nel duemila, formato da  Simone “Hellvis” Salvatori che è  capo, guida, voce e chitarra, Giorgio Maria Condemi (chitarra elettrica), Andrea Fredam (batteria), Federico Amorosi (basso elettrico). Ecco la loro storia nell’intervista di Valentina Marchetti.

Quando e come nascono gli Spiritual Front?
 Inizio 2000…ma era solo una sorta di one man band, una valvola di sfogo,uno sfogo compresso, visto che tutto si svolgeva tra 4 mura. Un modo per incanalare le passioni, le frustrazioni, il dolore e la turbata voglia di vivere di Simone “Hellvis” Salvatori, dal quale è nato il progetto. Poi via via la band è cresciuta, ha passato momenti di alti e bassi, ma alla fine è ancora in piedi più forte che mai.
Quali sono state le vostre influenze musicali?
Senza dubbio Scott Walker, The Smiths, Death In June, Cash, Calexico, Smog, …non musicali Fassbinder, Rodriguez, Vito acconci, Saturno Butto’, Bergman, Tarkosvkij

Com’è una vostra giornata tipo, in studio, o prima delle prove, durante il check?
In studio viviamo una specie di stato di trance…una sorta di loop senza tempo, fine ed inizio hanno un confine molto esile. Sicuramente i live hanno avuto molta importanza durante gli ultimi anni, cerchiamo comunque di unire il viaggio al concerto, cercando di vivere il posto in cui suoniamo, di captarne le vibrazioni,il calore o la tragedia.
Come nasce un vostro brano, chi scrive i testi?
Simone “Hellvis” Salvatori scrive tutti i testi e i brani, ma senza la band non potrebbe sviluppare le canzoni in modo completo. Ormai questo è un percorso obbligato e piacevole.

Avete suonato  in importanti città europee, mi raccontereste com’è suonare davanti ad un pubblico europeo, che non è quello italiano, ci sono differenze tra i due tipi?
Mah…credo solo che in certe zone più ‘affamate’ di musica ci sia un apertura mentale differente. In  Italia il pubblico si sbottona in po’ meno per le local bands, come se non si dovesse dare troppa importanza ad un gruppo di conterranei , e credo che la cosa sia più frequente tra i  promoters che tra i fans . E’ capitato di essere trattati peggio in Italia che nel resto del mondo. E questo non  fa piacere per niente.

Cosa non dovrebbe mai mancare nel vostro mp3?
Non deve mancare la varietà. Esse monotematici porta alla demenza, in ogni campo. L’ unico elemento che deve unire i tuoi ascolti è la qualità e la passione.
Simone Hellvis Salvatori fa anche il dj in numerosi club.  Com’è quest’altra attività, come una sua“notte” tipo?
Simone Hellvis Salvatori  ora non fa più il dj, o per lo meno la frequenza si è molta abbassata rispetto agli anni precedenti ,  dove 4 – 5 notti a settimana era in azione. Beh erano serate stancanti ma intense. Nulla mancava mai, in termini di emozioni…diciamo così.

Avete partecipato anche alla composizione di alcune colonne sonore. Mi raccontereste quell’esperienza, come nacque?
Il nostro legame con le immagini è molto forte. Credo ci sia un naturale trait d’union tra  la  nostra musica e le arti visive e figurative, credo si sposino bene. La nostra musica è stata usata per  delle colonne sonore di film, cortometraggi e spettacoli teatrali e di danza. La nostra musica è stata richiesta e noi siamo stati ben lieti di donarla
Nel vostro ultimo lavoro, Roma, Rotten Casinò, c’era anche un dvd con la performance dell’attore Alessandro Tiberi e di una attrice del  burlesque, Emanuela Nitti, che leggevano Pasolini, Pavese. Come è nata l’idea ?
Abbiamo avuto l’ occasione di conoscere questi artisti , che in un modo o nell’ altro pensavamo fossero riconducibili a certe tematiche care a Spiritual Front, per quanto riguarda i testi pensavo fossero perfetti per descrivere Rotten roma casino’, soprattutto quelli interpretati da Fabiano Lioi, quelli erano davvero speciali.

Che consiglio dareste a chi volesse seguire la vostra stessa strada?
Speriamo che imbocchino una strada migliore .

Cosa manca secondo voi nella scena musicale italiana?
L’ umiltà,  il senso della realtà, e la devozione. Purtroppo c’ è una grande percentuale di teste di cazzo che vanno a rovinare quanto di buono c’ è in questo paese (nella musica come negli altri campi): la maggior parte degli addetti ai lavori è inaffidabile, inefficiente, incompetente, arrogante, in anni di attività il più delle volte é capitato di lavorare con gente del genere. C’ è molta voglia di imitare i ‘grandi’ senza averne però le capacità e le qualità, questa è la più irritante delle mancanze.

Se poteste scegliere di suonare con un “grande” del passato, chi scegliereste?
Ennio Morricone, anche se non è del tutto…..trapassato!

 

Spritual front – Sad almost a a winner – official video

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