SANREMO – E’ iniziata ufficialmente ieri la 63a edizione del Festival di Sanremo, quest’anno condotto da Fabio Fazio e Luciana Littizzetto.
Molti, sin dai primi minuti della serata lo hanno tacciato come noioso ( in realtà non lo è stato), oggetto inoltre di tante polemiche (vedi la contestazione a Crozza) per via del delicato momento dovuto alla campagna elettorale. Attimi “caldissimi” per via dei fischi dei contestatori al comico Maurizio Crozza, che ha interpretato Berlusconi, Bersani, Ingroia, ma anche Montezemolo che è fuori dalla campagna elettorale. Situazione che ha messo in luce la buona conduzione dell’imprevisto da parte di Fazio, riuscito a imporsi e a riportare la tranquillità in sala anche se ha invitato pubblicamente a uscire coloro che hanno portato scompiglio.
Quest’anno, oltre alla qualità della musica, è ottima anche la capacità di non annoiare di Fazio, presentatore che non ha nulla da invidiare ad altri illustri colleghi storici. Per niente imbrigliato, ha introdotto alla kermesse con una spiegazione di ciò che significa “musica popolare” , vale a dire per tutti e non sinonimo, come erroneamente si può credere, “di bassa lega” o “scadente”. C’è inoltre da citare l’intervento della coppa gay con cartelli che hanno spiegato l’impossibilità di convolare a nozze in Italia per via delle vigenti leggi.
La qualità musicale è apparsa altissima e ci sono finalmente canzoni di molti giovani interpreti tra i big, che dimostrano come il Festival sia capace di non fossilizzarsi. Legame con la tradizione sì, ma anche rapporto con la realtà. L’offerta è molto ricca, scegliere per i votanti deve essere stato arduo, ci sono pezzi molto belli e interessanti, come quello per esempio di Chiara Galiazzo, oppure Simona Molinari in coppia con Peter Cincotti, un pezzo “modernissimo” , molto swing. O ancora quello di Daniele Silvestri che grazie all’aiuto di un traduttore è stato “cantato” anche alle persone che comunicano mediante segni; o ancora quello dell’eccellente Gualazzi, già vincitore in una precedente edizione della categoria giovani, una delle perle del nostro Paese. Deboluccio Marco Mengoni, che speravamo portasse un pezzo un pò più di effetto. Ma non si può concludere non nominando la “principessa Litti”, ossia Luciana Littizzetto, che ha subito divertito il pubblico da casa e nel teatro con la sua “letterina” a San Remo, dopo un’entrata in carrozza come qualunque principessa che si rispetti esige.