Nel 1971 esce l’ultimo album dei Doors con “il Re lucertola”
“Cavalieri della tempesta
Dentro questa casa siamo nati
Dentro questo mondo siamo stati gettati
Come un cane senza un osso
Un attore fuori a noleggio
Cavalieri della tempesta
C’è un asssassino sulla strada
Il suo cervello si sta contorcendo come un rospo
Prenditi una lunga vacanza
Lascia che i tuoi bambini giochino
Se dai un passaggio a quest’uomo
La dolce famiglia morirà”
(Riders on the storm)
MILANO – Nell’aprile del 1971 il gruppo californiano dei Doors pubblica “L.A Woman”, che sarà ricordato come l’ultimo album con il cantante e leader Jim Morrison. Si tratta del testamento spirituale e musicale del gruppo. Alla fine delle registrazioni del disco, il cantante decise di prendersi una pausa di riflessione ed insieme alla compagna Pamela Courson, decise di trasferirsi a Parigi, dove morì in circostanze mai completamente chiarite il 3 luglio del 1971. Le registrazioni impegnarono il gruppo tra il novembre del 1970 e il gennaio dell’anno seguente. L’album contiene in maggioranza brani blues, potenti come “The Changeling” e “Been Down So Long” (il cui titolo si ispira a quello del romanzo di Richard Farina “Been Down So Long It Looks Like Up to Me”), lenti come “Cars Hiss By My Window” (il cui testo è stato definito da alcuni critici come una della rappresentazioni “più allucinanti e desolate di una situazione post-coito tra uomo e donna”), e gli otto minuti della vivace e ritmata title track “L.A. Woman”. In cui Manzarek suona il piano elettrico. Tra questi, spicca anche una cover di “Crawling King Snake” del bluesman John Lee Hooker, ultima delle reinterpretazioni da parte della band di classici blues dopo “Back Door Man” di Willie Dixon, “Who Do You Love?” di Bo Diddley, “Little Red Rooster” di Howlin’ Wolf, e altre cover eseguite nei concerti. Ma sono presenti anche composizioni che esulano dal blues, come i ritmi pop di” Love Her Madly” del chitarrista Robby Krieger, e i brani sperimentali “The Wasp (Texas Radio & The Big Beat”) e la suggestiva “Riders on the Storm”. “In Hyacinth House”, Ray Manzarek suona all’organo una citazione della famosa “Polacca” in La bemolle maggiore opera 53 del compositore polacco Fryderyk Chopin.
Come in tutti gli album dei Doors, i testi hanno un ruolo fondamentale. In “L.A. Woman Morrison” dice addio alla sua amata Los Angeles: poco dopo la registrazione, si recò a Parigi, lasciando la metropoli per non tornarvi mai più. In “L’America”, brano scritto durante le sessioni dell’album “The Soft Parade” per la colonna sonora di un film di Michelangelo Antonioni (Zabriskie Point) ma poi non utilizzato dal regista, si narra di un viaggio nell’America Latina attraverso la storia della scoperta dell’America, mentre “Hyacinth House” parla della solitudine. La poesia surrealista “The Wasp”, che celebra la nascita del rock and roll e le radio texane di rhythm & blues, cede il passo all’intercedere ipnotico di “Riders on the Storm”.
Dal punto di vista strettamente tecnico, “L.A Woman” rappresenta la maturità artistica del gruppo. Il chitarrista Robby Krieger, il batterista John Desmore e il tastierista Ray Manzarek danno il meglio: la band è compatta, omogenea e affiatata nonostante le pessime condizioni di Jim Morrison, spesso ubriaco durante le registrazioni.
Gli arrangiamenti sono molto curati e il suono raggiunge l’apice nella storia dei Doors anche grazie al nuovo produttore e responsabile del sound Bruce Botnick che riesce ad ottenere il massimo dalla creatività dei quattro musicisti. Alla registrazione del disco presero parte anche due strumentisti esterni: il bassista di Elvis Presley Jerry Scheff, e Marc Benno, ex chitarrista ritmico di Leon Russell.
I Doors andarono in tournée prima di aver completato l’album, un giro breve di sole due date. Il primo concerto si tenne a Dallas, Texas, l’11 dicembre. Il secondo ebbe luogo al “Warehouse” di New Orleans, in Louisiana, il 12 dicembre 1970, durante il quale Morrison collassò sul palco (Il batterista John Densmore raccontò l’incidente nella sua autobiografia “Riders on the Storm”). Dopo lo show, il percussionista si incontrò con Ray e Robby, e insieme decisero di non esibirsi più dal vivo a causa dello stato di salute fisica e mentale di Morrison. Quando “L.A Woman” fu pubblicato fu un successo immediato in tutto il mondo. Ottenne 4 dischi di platino in Australia, due negli Usa, due in Austrai, tre in Canada, due in Francia, uno in Spagna. Si aggiudicò il disco d’oro in Inghilterra e in Germania. Complessivamente le vendite ammontano ad oltre 14 milioni di copie.