ROMA – Alto, magro, con un cappello al posto della lunga chioma di un tempo e sul volto un sorriso appena accennato.
Ma la stessa voce di sempre: profonda, precisa ed emozionante. James Taylor, classe 1948, ha incontrato la stampa nazionale all’Auditorium Parco della Musica di Roma, in attesa delle sei tappe italiane del tour previsto per la prossima primavera. Un’occasione che ha inoltre fatto da cornice all’annuncio di un nuovo album di inediti, in arrivo a tredici anni di distanza da “October Road”.
La serie di concerti si aprirà a Torino il 18 aprile 2015 e proseguirà poi a Roma il 19, a Firenze il 21, a Trieste il 22, a Padova il 24, a Milano il 25. Per illustrare la portata di questi eventi in cartellone, basterebbe citare un po’ di numeri del celebre cantautore: 5 Grammy Awards, 100 milioni di album venduti, 40 dischi d’oro, numerosi dischi di platino e un posto sia nella Rock and Roll Hall of Fame che nella Songwriter’s Hall of Fame. Tutte testimonianze del segno profondo che James Taylor ha lasciato nel mondo della musica e nell’animo di coloro che si sono soffermati ad ascoltare quella fusione perfetta tra la sua chitarra delicata e la sua voce coinvolgente.
Eppure, la presenza in Italia è un’occasione speciale anche per lui: “Il pubblico italiano – ha dichiarato confermando le sue parole del 2012 – è il mio preferito al mondo. Trovo che qui la cosa più bella siano le persone, l’energia che sento. Ma di questo paese mi piace anche il modo in cui ogni città mantiene la sua personalità, in un mondo che sembra ogni giorno più omologato. Cerco di venirci ogni volta che posso”.
I concerti di aprile saranno, tra l’altro, l’occasione per assaporare dal vivo un’anteprima del nuovo album, la cui uscita è prevista intorno a maggio o a giugno. “In questi anni ho sentito meno l’esigenza di esprimermi – ha spiegato Taylor – e ci sono cose che mi hanno un po’ distratto dal comporre”. Ma ha comunque aggiunto che scrivere resta per lui un’esperienza profonda, quasi spirituale: “Il bello della musica è che non ha bisogno di analisi cervellotiche, segue innegabili leggi fisiche e può arrivare a tutti in modo diretto”.
In attesa delle novità, non sono mancati i ricordi: in particolare quel provino alla Apple record nel 1968, che segnò l’inizio della sua carriera: “Ero un grande fan dei Beatles – ha raccontato – ed essere approvato proprio da loro fu emozionante per me, fu una vera e propria svolta”.
E vista l’attenzione che James Taylor ha sempre riservato a temi politici e sociali, non sono mancate domande dalla stampa sui tragici fatti verificatisi a Parigi negli ultimi giorni. “Mi ha sorpreso – ha risposto – la mancanza di una presenza ufficiale alla marcia di ieri (11 gennaio, ndr) da parte del governo americano. C’era il ministro della giustizia, ma avrei preferito qualcosa in più. In ogni caso sono un musicista, un uomo di spettacolo e non sono certo un esperto. Come cittadino del mondo sono allarmato, ma mi dà coraggio la risposta dei francesi e della comunità internazionale. Tutti hanno parlato con una sola voce per ribadire i principi alla base della nostra democrazia: lo stato di diritto, la libertà di stampa e di parola. Volevano dividerci, ma c’è stata unità”.
Le date
18 aprile: Torino, Auditorium Lingotto
19 aprile: Roma, Auditorium Parco della Musica
21 aprile: Firenze, ObiHall
22 aprile: Trieste, Politeama Rossetti
24 aprile: Padova, GranTeatro Geox
25 aprile: Milano, Teatro degli Arcimboldi
Biglietti in vendita sul circuito www.ticketone.it e nelle prevendite abituali
La band
Michael Landau: chitarra
Jimmy Johnson: basso
Steve Gadd: batteria
Larry Goldings: tastiere
Andrea Zonn: violino – cori
Kate Markowitz: cori
Arnold McCuller: cori