Moody’s taglia di tre gradini il rating italiano. E adesso?

ROMA – La decisione era platealmente attesa, l’agenzia di rating Moody’s ha tagliato nel cuore della notte il rating sul debito sovrano dell’Italia a ‘A2’ da ‘Aa2’; ovvero di tre gradini sotto Aa2 ci sono infatti Aa3 A1 e poi A2. Tanto per chiarire che l’agenzia non scherza viene comunque mantenuto un l’outlook negativo in vista di possibili ulteriori declassamenti. La decisione vede il giudizio di Moody’s allinearsi al giudizio della concorrente S&P ed era di fatto già scontata dal mercato che vede le borse del vecchio continente ben toniche e lo spread in rialzo lieve intorno ai 380 punti.

Ben chiare sono poi le motivazioni alla base della decisione di Moody’s, la stessa agenzia ha spiegato infatti in una nota come il taglio sia dovuto al “sostenuto aumento della suscettibilità del Paese di fronte agli shock finanziari”, causato dal calo del livello di fiducia dei mercati nei confronti dei Paesi maggiormente indebitati dell’Eurozona unito al fatto che il nostro Paese continua a scontare  “le incertezze economiche e politiche” che potrebbero arrivare a mettere in forse il raggiungimento degli obiettivi di risanamento del bilancio.

L’unico aspetto un minimo rassicurante, proprio ad andarlo a cercare è che secondo l’agenzia di rating “il rischio di default dell’Italia è remoto” pur in presenza di una “vulnerabilità del Paese aumentata”.
Dopo l’annuncio del taglio il presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti  è corso a mettere le mani avanti:”Faccio un avviso: siccome Moody’s ha tagliato il rating dell’Italia, tra qualche giorno tocchera’ anche alla Provincia di Roma. Ma noi siamo vittime in questo discorso, perche’ nessun ente locale puo’ avere un rating piu’ alto di quello del proprio Paese”. Inseguito sul medesimo discorso dal sindaco di Roma, Gianni Alemanno, che seduto ad un paio di poltrone di distanza alla medesima tavola rotonda organizzata dalla Cisl capitolina dichiara: “A breve succedera’ lo stesso anche per il Comune di Roma”.
Il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, ai microfoni di Sky Tg 24ha invece dichiarato: “E’ chiaro che cosi’ non possiamo arrivare al 2013, tre gradini in meno e’ una mazzata. Il Partito democratico e’ disposto a discutere qualsiasi soluzione che convinca questa maggioranza a fare un passo indietro e che porti il Paese fuori da questa situazione.”

Sulla stessa lunghezza d’onda anche Antonio Borghesi, vicepresidente del gruppo IDV alla Camera, che dichiara :”Il verdetto di Moody’s è un verdetto chiaro e inappellabile e ogni tentativo di metterci una pezza è ridicolo. E’ una sonora bocciatura, senza se e senza ma, delle politiche di questo governo, che ha mostrato e mostra una totale incapacità a gestire la crisi. Per questo, prima se ne vanno a casa meglio è per permettere al Paese di risollevarsi prima che sia troppo tardi”

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