Inflazione sottostimata. Prezzi e tariffe incidono sui cittadini per 1.628 euro

ROMA – E’ una situazione drammatica  quella che il Paese sta affrontando.

Con il PIL 2012 al -2,6%, la produzione industriale che regista una caduta del -7,6%, i consumi in continua contrazione che, secondo le stime O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori, raggiungeranno il -5% e la contrazione del potere di acquisto delle famiglie in caduta libera, -11,8% dal 2008 (dati Bankitalia e O.N.F.) e il tasso di inflazione in crescita al +3,2% è un dato inaudito, che va decisamente contro ogni logica di mercato.

Addirittura secondo l’Istat il tasso di inflazione relativo al carrello della spesa tocca una crescita del +4,2%, livello gravissimo, anche se ancora sottostimato come emerge dalle nostre rilevazioni.
Secondo le stime dell’O.N.F., infatti, il tasso di inflazione concreto e reale è pari al 5,5%, che equivale ad un aggravio di 1.628 Euro annui a famiglia solo per prezzi e tariffe (al netto, quindi, della tassazione).
Gli aggravi, solo nel settore alimentare, ammontano addirittura ad oltre 308 Euro annui a famiglia (considerando una famiglia media di 2,5 componenti).
“Aumenti intollerabili che, come denunciamo da tempo, testimoniano le gravi speculazioni in atto su prezzi e tariffe, che continuano ad incidere negativamente sull’andamento dei consumi e dell’intera economia.”
Per questo la lotta al caro-vita è un’operazione fondamentale per la ripresa della domanda interna e, quindi, della produzione industriale e dell’occupazione. È urgente che il Governo si decida a disporre un serio piano di contrasto agli aumenti ingiustificati, fino a ricorrere ad un vero e proprio blocco di prezzi e tariffe.
Al fianco di tale intervento, inoltre, si dovrà operare per rilanciare gli investimenti nei settori innovativi e per la crescita, necessari per rimettere in moto l’economia e dare un nuovo slancio all’occupazione.
Inoltre, dal momento che ad incidere pesantemente sulla crescita dei prezzi è anche l’aumento inarrestabile dei carburanti, è fondamentale intervenire su tale settore, a partire da una riduzione della tassazione di almeno 6 centesimi, come si sta facendo in Francia.

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