ROMA – Riteniamo fortemente sottostimato il dato dell’inflazione rilevato dall’ISTAT, in particolare quello relativo al carrello della spesa, che si attesterebbe allo 0,8%. Un andamento improbabile, a maggior ragione alla luce dell’incremento dell’IVA al 22% dal 1 ottobre. Aumenti che, seppure sottostimati dall’Istat, continuano a pesare in maniera determinante sull’andamento dell’intero sistema economico. La domanda di mercato, infatti, è già in forte crisi (la contrazione nel biennio 2012-2013 sarà pari al -8,1%) e non accenna a migliorare nemmeno in occasione delle festività natalizie. Secondo quanto rilevato dall’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori, per regali ed autoregali, questo Natale, le famiglie spenderanno l’11,2% in meno rispetto allo scorso anno. La contrazione dei consumi continuerà a comportare gravi ripercussioni sul calo della produzione, sul “tasso di mortalità” delle imprese, sul tasso di disoccupazione da record. Per questo è necessario che il Governo agisca con determinazione per un rientro dell’incremento IVA avvenuto ad ottobre (misura depressiva che colpisce soprattutto i redditi più bassi) e per fare chiarezza, una volta per tutte, sui tributi in arrivo nel 2014.
Il clima di forte incertezza determinato dall’attuale situazione, infatti, influisce in maniera estremamente negativa su ogni scelta tipo di scelta da parte delle famiglie: dai consumi alla propensione al risparmio, dal credito al consumo alla natalità. Per il bene del Paese e dei cittadini è indispensabile imprimere una vera e propria svolta in direzione di un rilancio della domanda interna e di una ripresa degli investimenti per lo sviluppo e la ricerca, fondamentali per l’occupazione giovanile.