Il Terzo Settore al ministro Poletti. C’è il rischio che la spending review si abbatta sul welfare

ROMA – Il Portavoce del Forum Nazionale del Terzo Settore, Pietro Barbieri, con una delegazione del Coordinamento nazionale ha incontrato il Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Giuliano Poletti.

Sono stati molti i temi affrontati, i problemi, le proposte  avanzate dal Forum.  in questa  fase in cui il rapporto con le forze sociali, le associazioni che le rappresentano da parte del governo non è proprio esaltante,  nell’inconjhtro si è registrata una “ comune intesa – afferma una nota – delle Asssociazioni  sulla necessità di avviare una relazione costante per un confronto tra il Ministero e il terzo settore sulle politiche di welfare.”

Il governo chiarisca cosa verrà accolto del “piano“ di Cottarelli

“Rispetto alle preoccupazioni emerse a seguito della pubblicizzazione della prima bozza della spending review (proposta Cottarelli) il Forum ha chiesto che venga chiarito dal governo cosa verrà accolto e cosa no. “Se la misura dell’aumento dei salari più bassi con un contributo in busta paga di 80 euro netti al mese è positiva –  afferma il portavoce – siamo convinti anche che il piano non possa prescindere da una valutazione scrupolosa delle diverse condizioni delle persone e delle famiglie che se ne avvarranno. La diversità nel poter godere del taglio dell’Irpef è nei carichi familiari e nei bisogni assistenziali che solo un adeguato sistema di welfare è in grado di compensare. Un sistema sotto finanziato e senza prospettive per il 2015 sui fondi sociali (povertà, non autosufficienza, infanzia ecc.) sul quale rischia di abbattersi anche la spending review.”

Questione sociale,  contrasto alla povertà, inserimento di cassa integrati

Circa la questione sociale, a partire dal contrasto alla povertà, rispetto alle diverse proposte presentate negli scorsi mesi, la richiesta del Forum è stata quella di armonizzarle e trovare le risorse necessarie per un investimento strutturato nel tempo, e non precario come è ancora oggi. Sul tema della valorizzazione del terzo settore attraverso l’inserimento di lavoratori disoccupati e cassintegrati, “chiediamo però – prosegue iBarbieri – che venga condiviso con il Forum il processo tenendo conto della necessita di rispettare delicati equilibri”. Stessa esigenza emersa rispetto al tema dell’impresa sociale. “Abbiamo accolto favorevolmente la proposta di istituire un fondo di 500 milioni di euro, ma riteniamo necessaria una valutazione della duplice natura dell’impresa sociale – utilità sociale ma anche non profit – e la definizione di processi di applicazione.” Non sono mancati sul tavolo i temi della stabilizzazione e della eliminazione del tetto per il 5 per mille, delle funzioni già svolte dalla disciolta Agenzia per il Terzo Settore e ora in capo al Ministero, della manutenzione delle Leggi di settore, a partire dalla 383/2000 e 266/1991.”

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