Compensi manager partecipate. Dal 1 aprile tetto massimo 311 mila euro

ROMA – Scattano dal 1 aprile i nuovi tetti ai compensi degli amministratori delle società pubbliche non quotate, i cui stipendi non potranno superare quello del Primo presidente della Corte di Cassazione, determinato per il 2014 in 311mila euro lordi.

Sforbiciata in arrivo, ad esempio, per l’ad di Anas e il direttore generale della Rai, che attualmente guadagnano di più. Verranno invece tagliati del 25% i compensi dei vertici di Cdp, Fs e Poste. Lo ha stabilito il Tesoro che, in una nota, ricorda che la prossima settimana entra in vigore il decreto e fa chiarezza sul quadro normativo che regola i compensi. In merito ai compensi degli amministratori con deleghe delle società non quotate controllate direttamente e indirettamente, il Tesoro ricorda che il decreto legge sulla cosiddetta ‘spending review’ stabilisce che il compenso non può essere superiore al trattamento economico del Primo Presidente della Corte di Cassazione e fissa il limite «in funzione della complessità della società amministrata» definendo tre fasce (della prima fanno parte Rai, Anas e Invimit). Per le società emittenti strumenti finanziari quotati diversi dalle azioni, come Cdp, Fs e Poste, il Tesoro ricorda che non ci sono limiti in valore assoluto alle retribuzioni ma che il Governo ha introdotto l’obbligo di un taglio del 25% rispetto al precedente mandato. In sintesi sono tre le fasce determinate dal Tesoro con cui si stabiliscono i tetti ai compensi dei manager delle società direttamente controllate dal Ministero dell’Economia e non quotate, che entreranno in vigore dal primo aprile. Lo comunica il Mef.

Per gli amministratori delle società della prima fascia, Anas, Invimit, Rai, il tetto è pari al 100% del trattamento economico del Primo Presidente della Corte di Cassazione e sarà così determinato: per l’amministratore delegato 311.658,53 euro e per il presidente 93.497,56 euro. Per gli amministratori delle società della seconda fascia (Coni servizi, Consap, Consip, Enav, Eur (solo amministratore delegato), Gse, Invitalia, Ipzs, Sogei, Sogin), il tetto è pari all’80% del trattamento economico del Primo Presidente della Corte di Cassazione e dunque Ad 249.326,82 e presidente 74.798,05 euro. Per gli amministratori delle società della terza fascia (Arcus, Istituto Luce, Italia Lavoro, Ram, Sogesid, Studiare sviluppo) il tetto è pari al 50% del trattamento economico del Primo Presidente della Corte di Cassazione: amministratore delegato 155.829,27 euro, e presidente 46.748,78 euro.

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