Saldi. Andamento peggiore del prevsito

ROMA – A distanza di un mese dall’apertura della stagione dei saldi invernali, l’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori ha stilato un primo consuntivo interrogando il proprio campione di famiglie, dislocate su tutto il territorio nazionale.

I risultati emersi sono ancora peggiori delle previsioni. Si conferma che solo il 36% delle famiglie (8 MLN e 900 mila) ha effettuato almeno un acquisto a saldo. Tali famiglie, però, hanno speso meno del previsto. La contrazione inizialmente stimata era pari al -5,6% rispetto allo scorso anno, con una spesa media di 179,4 Euro a famiglia. Quella registrata, invece, si attesta al -6,3%, pari ad una spesa di appena 178,03 Euro a famiglia. In tal modo il giro di affari complessivo dei saldi si attesterà a circa 1,58 miliardi di Euro. Ovviamente non si tratta di un andamento uniforme a livello nazionale, vi sono alcune aree, specialmente nel Sud, in Campania, Calabria e Puglia, dove la contrazione dei saldi rispetto allo scorso anno ha superato anche il -8,6%.

Si spende di meno per i saldi anche a causa delle rigide condizioni atmosferiche: le già scarse risorse economiche delle famiglie, quest’inverno, sono destinate a far fronte al freddo eccezionale registrato in molte aree, con maggiori esborsi per il riscaldamento. Se, in parallelo con le vendite a saldo osserviamo la tendenza generale dei consumi c’è di che allarmarsi: solo nell’ultimo triennio 2012 – 2013 – 2014, secondo quanto rilevato dall’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori le famiglie hanno ridotto i propri acquisti del -10,7%, pari ad una contrazione complessiva della spesa di 78 miliardi di Euro.

Un andamento che mostra in pieno la grave crisi delle famiglie, il cui potere di acquisto dal 2008 ad oggi è diminuito di oltre il -13,4%. Causa principale di tale tracollo è la mancanza di lavoro (gli ultimi dati sulla disoccupazione parlano da soli: 12,9% il tasso e addirittura 42% quello relativo ai giovani).

Per questo è necessario avviare misure immediate tese a rilanciare la domanda interna, attraverso il varo di un Piano Straordinario per il Lavoro che dia reddito e prospettive specialmente ai giovani. Dagli investimenti per lo sviluppo tecnologico e la ricerca, alla modernizzazione e realizzazione delle infrastrutture soprattutto al Sud, alla disposizione di un programma per il rilancio del turismo e la valorizzazione del patrimonio artistico e culturale del nostro Paese: le linee sulle quali intervenire sono molte, serve la determinazione ed il coraggio di farlo.

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