Assenze lavoro. Statali più malati dei dipendenti privati

Nel 2014 un dipendente pubblico su 2 è rimasto a casa per malattia, uno su 3 nel privato

VENEZIA – Secondo una stima dell’Ufficio studi ella CGIA su dati Inps, nel 2014 un dipendente pubblico su 2 (precisamente il 55 per cento del totale) è rimasto a casa per malattia. Nel privato, invece, le assenze hanno riguardato un lavoratore su 3 (35 per cento del totale). 

La durata della malattia, però, è stata superiore tra i lavoratori del settore privato. Se nel 2014 questi ultimi sono stati a casa mediamente 19 giorni, i dipendenti della macchina statale hanno collezionato un giorno di assenza in meno (17,9) (vedi Tab.1).

L’analisi del numero di eventi per malattia per classe di durata (ovvero il numero di giorni di assenza di un dipendente anche in presenza di più certificati medici) fa emergere una singolare curiosità: nel settore pubblico le assenze di un giorno hanno interessato il 27,1 per cento dei casi di malattia, nel privato, invece, l’incidenza si è fermata al 12,3 per cento (vedi Tab. 2).

Inoltre, man mano che aumentano i giorni di assenza, per la precisione dal quarto in poi, i dati mettono in luce che la diminuzione degli eventi avviene in misura più “decisa” tra i dipendenti pubblici   che tra i privati. Insomma, tra questi ultimi gli infortuni o le malattie presentano un decorso più lungo di quello riscontrabile tra i lavoratori del pubblico.  

“Voglio essere chiaro – sottolinea il coordinatore dell’Ufficio Studi della CGIA Paolo Zabeo  – queste cifre vanno interpretate con grande attenzione. Sarebbe fuori luogo strumentalizzare i  risultati che emergono da questa analisi, mettendo gli uni contro gli altri, ad esempio gli autonomi contro i dipendenti pubblici. Al netto dei casi limite che, a quanto sembra, si concentrano in particolar modo in alcune aree del Paese,  anche il pubblico impiego può contare su un alto livello di professionalità e di correttezza dei propri dipendenti. Nella sanità, nella scuola e tra le forze dell’ordine, ad esempio, possiamo contare su del personale che ci viene invidiato dal resto d’Europa. Detto ciò, è doveroso colpire con maggiore determinazione chi non fa il proprio dovere, vale a dire coloro che, assentandosi ingiustificatamente, recano un danno all’ente per cui lavorano, ai propri colleghi  e, più in generale, a tutti i  contribuenti”.

Se negli ultimi 3 anni (2012-2014) il  numero di eventi di malattia nel settore privato è diminuito del 4,1 per cento, nel pubblico, invece, è aumentato dell’8,8 per cento. Le aree geografiche più “colpite” dall’incremento dalle assenze nel settore pubblico sono state quelle del Centro-Sud. Campania (+15,1 per cento), Molise (+14 per cento), Abruzzo (+12,9 per cento), Lazio (+12,4 per cento) e Sardegna (+11,6 per cento) si posizionano ai primi posti di questa graduatoria (vedi Tab. 3). 

Sempre in questo triennio, nessuna regione registra una diminuzione  delle assenze, mentre nel privato l’unica che fa segnare una crescita degli eventi   di malattia è la Puglia (+2,3 per cento), tutte le altre, invece, presentano una decisa contrazione (vedi Tab. 4).

Tab. 1 -Anno 2014: dati su giorni, eventi, dipendenti coinvolti, durata media malattia e stima dipendenti in malattia (su totale dipendenti)

ANN0 2014

Privato (*)

Pubblico

Totale

Giorni malattia

77.195.793

31.525.329

108.721.122

Eventi malattia

8.523.249

4.869.303

13.392.552

Dipendenti coinvolti
(da almeno 1 gg di malattia)

4.058.459

1.759.274

5.817.733

Durata media malattia (in gg)

19,0

17,9

18,7

 

 

 

 

Stima % lavoratori dipendenti coinvolti da malattia nel 2014 (**)

35%

55%

39%

Elaborazione Ufficio Studi CGIA su dati INPS, Istat e RGS

(*) Sono compresi: i lavoratori dell’agricoltura; gli operai del settore industria; gli operai e gli impiegati dei settori terziario e servizi; gli apprendisti; i lavoratori iscritti alla gestione separata di cui all’art. 2 comma 26. Legge 335/95. Sono esclusi: tutti i lavoratori autonomi; i collaboratori familiari (colf e badanti); gli impiegati dell’industria; i quadri dell’industria/artigianato; i dirigenti.

(**) Stima costruita a partire dai dati INPS sul numero di dipendenti con almeno 1 evento di malattia e la potenziale platea di soggetti a cui spetta l’indennità di malattia INPS.

 Tab. 2Italia – Numero di eventi di malattia per classe di durata (*)

Valori in unità e incidenza % 

ANNO 2014

Settore privato (**)

Settore pubblico

 

Nr. eventi

In % 

su totale

Nr. eventi

In % 

su totale

1 gg

1.052.098

12,3

1.321.605

27,1

da 2 a 3 gg

2.697.735

31,7

1.762.157

36,2

da 4 a 5 gg

1.939.426

22,8

846.842

17,4

da 6 a 10 gg

1.226.333

14,4

406.325

8,3

da 11 a 15 gg

528.679

6,2

174.346

3,6

da 16 a 20 gg

283.412

3,3

90.457

1,9

da 21 a 30 gg

294.553

3,5

89.841

1,8

da 31 a 60 gg

327.208

3,8

104.603

2,1

da 61 a 90 gg

89.935

1,1

33.868

0,7

da 91 a 180 gg

70.499

0,8

30.636

0,6

oltre 180 gg

13.371

0,2

8.623

0,2

Totale eventi

8.523.249

100,0

4.869.303

100,0

Elaborazione Ufficio Studi CGIA su dati INPS

(*) Evento di malattia: evento morboso a causa del quale si verifica lo stato di malattia anche in presenza di più certificazioni mediche di continuazione. Convenzionalmente più certificati medici consecutivi si considerano riconducibili ad un unico evento se la data di fine malattia presente su un certificato è temporalmente distante non più di 2 giorni di calendario dalla data di inizio malattia del certificato successivo.

(**) Sono compresi: i lavoratori dell’agricoltura; gli operai del settore industria; gli operai e gli impiegati dei settori terziario e servizi; gli apprendisti; i lavoratori iscritti alla gestione separata di cui all’art. 2 comma 26. Legge 335/95. Sono esclusi: tutti i lavoratori autonomi; i collaboratori familiari (colf e badanti); gli impiegati dell’industria; i quadri dell’industria/artigianato; i dirigenti.

Tab. 3 – Gli eventi di malattia (*) nel settore pubblico – Dati regionali

Valori in unità e variazione % 

Regione e aree geografiche

2012

2013

2014

Var. % 2014/2012

Campania

473.649

529.576

545.322

+15,1

Molise

16.705

19.274

19.039

+14,0

Abruzzo

85.380

94.716

96.414

+12,9

Lazio

626.828

679.352

704.784

+12,4

Sardegna

123.471

134.166

137.817

+11,6

Basilicata

40.687

44.071

45.341

+11,4

Umbria

56.025

62.052

62.123

+10,9

Emilia-Romagna

283.443

316.147

313.576

+10,6

Toscana

235.684

262.043

259.586

+10,1

Veneto

272.952

293.942

298.401

+9,3

Piemonte

287.783

309.676

313.473

+8,9

Valle d’Aosta

11.669

12.798

12.670

+8,6

Liguria

128.702

138.272

139.164

+8,1

Puglia

273.566

295.729

294.891

+7,8

Marche

84.795

91.715

91.031

+7,4

Friuli-Venezia Giulia

81.857

91.313

87.446

+6,8

Sicilia

612.041

645.047

637.643

+4,2

Lombardia

512.606

541.528

532.895

+4,0

Trentino-Alto-Adige

89.963

96.134

93.375

+3,8

Calabria

177.667

181.216

184.312

+3,7

Italia

4.475.473

4.838.767

4.869.303

+8,8

Centro

1.003.332

1.095.162

1.117.524

+11,4

Nord Est

728.215

797.536

792.798

+8,9

Mezzogiorno

1.803.166

1.943.795

1.960.779

+8,7

Nord Ovest

940.760

1.002.274

998.202

+6,1

Elaborazione Ufficio Studi CGIA su dati INPS

(*) Evento morboso a causa del quale si verifica lo stato di malattia anche in presenza di più certificazioni mediche di continuazione; convenzionalmente più certificati medici consecutivi si considerano riconducibili ad un unico evento se la data di fine malattia presente su un certificato è temporalmente distante non più di 2 giorni di calendario dalla data di inizio malattia del certificato successivo.

Tab. 4 – Gli eventi di malattia (*) nel settore privato (**) – Dati regionali

Valori in unità e variazione % 

Regione e aree geografiche

2012

2013

2014

Var. % 2014/2012

Lombardia

1.944.748

1.930.054

1.851.125

-4,8

Lazio

1.041.674

1.064.572

1.003.857

-3,6

Emilia-Romagna

909.120

927.250

892.831

-1,8

Veneto

829.666

819.103

799.691

-3,6

Piemonte

739.751

732.673

701.865

-5,1

Campania

549.817

535.266

524.752

-4,6

Toscana

537.662

545.536

518.435

-3,6

Sicilia

468.058

467.862

430.646

-8,0

Puglia

372.565

373.366

381.235

+2,3

Calabria

261.727

261.635

251.159

-4,0

Liguria

219.590

220.220

215.123

-2,0

Friuli-Venezia Giulia

187.281

189.675

173.808

-7,2

Marche

186.112

184.605

170.850

-8,2

Trentino-Alto-Adige

168.077

168.029

159.489

-5,1

Sardegna

156.049

154.251

148.564

-4,8

Abruzzo

143.203

143.512

136.606

-4,6

Umbria

99.889

100.144

93.926

-6,0

Basilicata

38.426

36.398

35.573

-7,4

Molise

22.024

20.954

19.661

-10,7

Valle d’Aosta

14.701

14.906

14.053

-4,4

Italia

8.890.140

8.890.011

8.523.249

-4,1

Nord Ovest

2.918.790

2.897.853

2.782.166

-4,7

Nord Est

2.094.144

2.104.057

2.025.819

-3,3

Centro

1.865.337

1.894.857

1.787.068

-4,2

Mezzogiorno

2.011.869

1.993.244

1.928.196

-4,2

Elaborazione Ufficio Studi CGIA su dati INPS

(*) Evento morboso a causa del quale si verifica lo stato di malattia anche in presenza di più certificazioni mediche di continuazione; convenzionalmente più certificati medici consecutivi si considerano riconducibili ad un unico evento se la data di fine malattia presente su un certificato è temporalmente distante non più di 2 giorni di calendario dalla data di inizio malattia del certificato successivo.

(**) Sono compresi: i lavoratori dell’agricoltura; gli operai del settore industria; gli operai e gli impiegati dei settori terziario e servizi; gli apprendisti; i lavoratori iscritti alla gestione separata di cui all’art. 2 comma 26. Legge 335/95. Sono esclusi: tutti i lavoratori autonomi; i collaboratori familiari (colf e badanti); gli impiegati dell’industria; i quadri dell’industria/artigianato; i dirigenti.

NOTE ALLO STUDIO

I dati sono stati ricavati dall’Osservatorio INPS che riporta indicazioni statistiche tratte dagli archivi amministrativi della certificazione di malattia; tali dati, come segnalato dall’INPS, possono considerarsi completi ed esaustivi solo a partire da gennaio 2011, data a partire dalla quale è a regime la trasmissione telematica dei certificati di malattia da parte dei medici di famiglia all’INPS. Tuttavia per una corretta valutazione della serie storica e confrontabilità tra settore pubblico e privato è necessario partire dal 2012 in quanto, nei primi due mesi del 2011, si è avuto un avvioritardato della procedura di telematizzazione (indicata dall’INPS in relazione ai dati del settore pubblico).   

Si fa presente che non tutti i lavoratori del settore privato sono assicurati per la malattia dall’INPS. L’indennità di malattia a carico dell’INPS spetta principalmente a: lavoratori dell’agricoltura; operai del settore industria; operai e impiegati dei settori terziario e servizi; apprendisti; a lavoratori iscritti alla gestione separata di cui all’art. 2 comma 26. Legge 335/95. Di converso, tra le principali categorie di lavoratori non assicurati per la malattia dall’INPS vi sono: tutti i lavoratori autonomi; i collaboratori familiari (colf e badanti); i quadri (industria e artigianato); gli impiegati dell’industria; i dirigenti.

 

  

 

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