Redditi. Consumi fermi a causa della disoccupazione

ROMA – “Nonostante nel III trimestre del 2016 si sia registrato un incremento del potere d’acquisto delle famiglie dell’1,8% su base annua e il reddito disponibile sia salito dell’1,9%, i consumi restano sostanzialmente al palo e la spesa dei cittadini non cresce come dovrebbe.

Questo perché gli italiani, in una fase di grande incertezza economica e politica, sono diventati sempre più ‘formiche’, ossia hanno incrementato il risparmio mettendo da parte i soldi, rimandando al futuro gli acquisti. Non a caso la propensione al risparmio risulta in crescita dello 0,6% rispetto allo stesso trimestre del 2015″. Ad affermarlo in una nota è il presidente del Codacons, Carlo Rienzi, commentando i dati dell’Istat. Questo, conclude Rienzi, “non è certo un bene per l’economia nazionale, perché attesta un clima di generale sfiducia da parte delle famiglie le quali, pur essendo in condizione di spendere di più rispetto al passato, continuano a contenere i consumi”.  Inoltre, sottolineano Adusbef e Federconsumatori, “in questo quadro la questione principale è rappresentata dal livello allarmante raggiunto dalla disoccupazione. Il mantenimento di figli e nipoti che non riescono a trovare un’occupazione grava su genitori e nonni e porta ad un abbattimento del reddito reale di oltre 400 euro a famiglia”. “Da ciò derivano sia una forte contrazione dei consumi (76,7 miliardi di Euro) che la deflazione che ha caratterizzato il 2016”, commentano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, Presidenti di Federconsumatori e Adusbef. 

  

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