Settimana di mercati nervosi per le tensioni nell’Eurozona

ROMA – Ennesima ottava all’insegna dell’emotività e dell’incertezza, a seguito delle tensioni che hanno messo a dura prova l’Eurozona.

L’accordo sul piano di salvataggio della Grecia raggiunto dalla Troika (Banca Centrale Europea, Fondo Monetario Internazionale ed Unione Europea) nel corso del vertice del Consiglio Europeo, basato sulla rivisitazione dei parametri sul debito e sugli ulteriori 44 miliardi messi a disposizione del governo di Atene, rappresenta soltanto un modo per prendere tempo in una battaglia la cui vittoria, secondo Moody’s, risulta pressoché utopica. Ciò nondimeno l’indice di fiducia economica nella zona Euro è risalito a 85,7 punti dagli 84,3 di ottobre, risultato migliore delle stime elaborate dagli analisti.
Peggiorati invece l’indice europeo della fiducia dei consumatori e le stime dell’OCSE sulla crescita dell’economia italiana, in recessione per tutto il biennio 2012/2013, ai quali fanno da contraltare i dati, di segno diametralmente opposto, che arrivano dagli USA: un rialzo del 2,7% del PIL (Prodotto Interno Lordo) statunitense nel corso del terzo trimestre dell’anno ed un miglioramento della fiducia dei consumatori, che in novembre è risultata la più alta dell’ultimo quadriennio.

A Piazza Affari ancora protagonisti i bancari che, dopo i controversi risultati di inizio settimana, ieri hanno messo a segno una seduta la cui positività ha valso a Milano la migliore performance della giornata nel Vecchio Continente; tra gli industriali spiccano le difficoltà della galassia Fiat, legata a doppio filo alle sorti del fiscal cliff (precipizio fiscale): secondo il  quotidiano finanziario MF ci sono studi che indicano che in assenza di un compromesso la domanda di auto nuove potrebbe calare fino al 20% nei prossimi mesi, azzerando la ripresa del settore che ha rimesso in piedi Ford e GM.
Venerdì all’insegna di mercati contrastati ed indici senza direzione dopo gli ottimi risultati di ieri; smorzatisi rapidamente gli entusiasmi, le Borse europee non si discostano molto dalla parità con Milano in timido rialzo (FTSE MIB +0,19% FTSE Italia All-Share +0,21%) nel momento in cui Francoforte guadagna lo 0,34% e Parigi lo 0,30 per cento.
Mercato obbligazionario concentrato sul collocamento dei Btp con scadenza a 5 e a 10 anni, con rendimenti in decisa contrazione in scia al calo dello spread con i Bund; il rendimento del Btp decennale, pari al 4,45%, è tornato sotto controllo dopo che a novembre dello scorso anno, all’apice della crisi politica ed economica italiana, il saggio del titolo era stato fissato al 7,56%.
Senza apprezzabili variazioni lo spread tra il Btp e il Bund con scadenza a dieci anni, con una differenza di rendimento che si è portata attorno ai 316 Bp (basis point, punti base); in leggera salita, invece, lo spread tra il Btp e il Bund biennale, che ha sfiorato i 200 punti con un rendimento prossimo al 2%.

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