Compie 10 anni la giornata nazionale della Piccola Grande Italia, organizzata da Legambiente con l’adesione del presidente della Repubblica
ROMA – Il 2 giugno la Festa della Repubblica sarà anche quella dei borghi italiani. Per la decima edizione di Voler Bene all’Italia, la giornata nazionale dei piccoli comuni organizzata da Legambiente insieme a un vasto comitato promotore che tiene insieme oltre 50 sigle di realtà territoriali, è stata scelta, infatti, questa simbolica domenica.
Migliaia di piccoli comuni accoglieranno i visitatori con eventi straordinari per rivendicare con orgoglio il loro contributo all’identità nazionale e la loro voglia di futuro. Un futuro che sappia tutelare e valorizzare la bellezza del nostro territorio e il suo inestimabile patrimonio storico-artistico, perpetuare sapere e tradizioni e, al contempo, sperimentare pratiche innovative in fatto di energia, di riciclo dei rifiuti, di economia verde.
Voler Bene all’Italia, organizzata con il contributo di Novamont e Sorgenia, sarà, com’è ormai tradizione, la giornata per celebrare i tesori dei nostri centri storici, ma anche l’innovazione tecnologica, il buon governo dei territori e la capacità di rinnovarsi e di competere sul mercato globale. Senza dimenticare la coesione sociale, l’integrazione e la costruzione di una cultura della solidarietà. Perché nei nostri piccoli comuni – che sono 5.698 – vivono 10 milioni di persone pari al 17,3% degli italiani.
Per gustare ricette antiche, acquistare prodotti tipici o biologici, conoscere essenze e piante nostrane, scoprire centri storici e assistere a concerti e spettacoli di piazza, appuntamenti in grande stile a Carrosio (Al) in Piemonte e Rivignano (Ud) in Friuli Venezia Giulia, a Ligonchio (Re) in Emilia-Romagna, Valstagna (Vi) in Veneto, nelle Cinque Terre in Liguria, a Fivizzano (Ms) in Toscana, Farindola (Pe) in Abruzzo e Pedaso (Fm) nelle Marche. Si festeggia anche a Tuoro sul Trasimeno (Pg) in Umbria, Cerro al Volturno (Is) in Molise, Frigento (Av) e Pollica (Sa) in Campania, San Cassiano di Lecce (Le) in Puglia, Tramutola (PZ) in Basilicata e Santa Ninfa (Tp) in Sicilia. E in tanti altri luoghi ancora, dove la giornata di festa sarà anche l’occasione per rilanciare lungo lo Stivale la proposta di legge per la bellezza elaborata e promosso nei mesi scorsi da Legambiente, un testo già sottoscritto da un centinaio di persone tra sindaci e amministratori, e che dovrebbe diventare la chiave per rivedere tutte le politiche d’intervento sul territorio.
«Voler Bene all’Italia è una festa che si ripete ogni mese di maggio dal 2004 – dichiara il presidente di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza – ed è realizzata con la partecipazione, il patrocinio e la collaborazione di diverse realtà: un insieme variegato di istituzioni e soggetti territoriali, che per l’occasione si mobilitano all’unisono e aprono le porte dei loro borghi, facendo percepire la voce festosa di quest’Italia minore solo per modo di dire. Quest’anno la coincidenza con la Festa della Repubblica ci offre la grande occasione di accogliere il settennato del nuovo Presidente con l’appello a guardare al futuro del Paese nell’ottica della bellezza, che dovrebbe diventare la chiave per rivedere tutte le politiche d’intervento sul territorio».
Un altro testo che Legambiente spera di veder adottato al più presto è il progetto di legge per il sostegno e la valorizzazione dei comuni con popolazione pari o inferiore a 5.000 abitanti, nonché dei comuni compresi nelle aree naturali protette, di cui i deputati Realacci e Borghi sono i primi firmatari, e che ha già raccolto l’adesione bipartisan di numerosi parlamentari. Le misure previste vanno dalla possibilità di registrare la nascita di un bambino nel comune di residenza anche se il parto è avvenuto in un ospedale della regione, alla promozione della cablatura e della banda larga nei piccoli comuni; dall’assicurare la qualità e la presenza dei servizi indispensabili come sanità, trasporti, istruzione, servizi postali, risparmio, agli interventi per il recupero dei centri storici a alla tutela del patrimonio ambientale. I comuni potranno promuovere i prodotti tipici locali e indicare anche nella cartellonistica stradale le produzioni tipiche, così come si prevede di facilitare le procedure di cessione di beni immobiliari demaniali a favore di attività e organizzazioni del mondo del no profit.