Elezioni Bulgaria. Pareggio sostanziale tra Borisov e Stanishev. Ora governo di minoranza?

SOFIA – Conservatori avanti col 31,4% dei voti. Quasi quattro in più dei rivali socialisti, che hanno posto l’asticella dei consensi sulla soglia del 27,3%.

Sette milioni di elettori si sono recati alle urne per scegliere tra 36 diversi partiti che si sono dati battaglia per dar vita ad un governo. Una scelta anticipata dal presidente Rosen Pievneliev, dopo che lo stesso Borisov, ancora a guida del maggiore partito di centrodestra, aveva deciso di dimettersi lo scorso 20 febbraio, a seguito delle numerose proteste per le politiche di austerity ma anche per accuse di corruzione.

Ma nonostante questo vento di proteste, nessuna percentuale bulgara è uscita dalle urne. Solo un pareggio tra i principali partiti eletti in parlamento. Ora il rischio è che si vada di nuovo ad elezioni, ma i sondaggi parlano di un alto rischio che la popolazione deserti una nuova consultazione. Molto più del 53%, record storico di astensionismo dopo la caduta del comunismo, che ha caratterizzato queste consultazioni. Così lo scenario più probabile appare un governo di minoranza dei conservatori. Nessuno dei partiti eletti ha infatti manifestato la volontà di aderire ad una consultazione con l’ex premier. Il rischio è che il nuovo stallo peggiori in modo esponenziale la crisi economica in quella che è la più povera delle repubbliche sovietiche entrate in Ue.

Oltre a Gerb di Borisov e ai socialisti guidati da Sergei Stanishev, altri tre partiti dovrebbero riuscire a ottenere seggi nel Parlamento. Tutti gli altri non hanno raggiunto la soglia di sbarramento del 4% prevista per l’accesso alla vita pubblica. Ma l’aver impattato certo non rappresenta una vittoria per l’opposizione. Se si calcola che il precedente governo ha racimolato non pochi scandali. Il più importante riguarda le intercettazioni ai politici, sia alleati che avversari dell’ex premier Borisov, accusato di essere il fautore di queste illegali forme di controllo. Borisov, ex guardia del corpo, è conosciuto come il sindaco sceriffo, viste le suo posizioni intransigenze contro corruzione e criminalità.

E certo l’ultimo scandalo riguardante le elezioni non ha contribuito a riappacificare la classe dirigente con il popolo. Poco prima dell’apertura delle urne esplose lo scandalo legato al sequestro di circa 350 mila schede stampate, potenzialmente utilizzabili per alterare le consultazioni. Tutti eventi finiti nel calderone delle proteste, sfociate in scontri tra manifestanti e polizia.

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