Cannes 77. La giuria ecumenica

Dal 1974, la Giuria Ecumenica al Festival di Cannes assegna un premio a un film del Concorso Ufficiale. SIGNIS e INTERFILM, le due associazioni, cattolica e protestante, nominano una giuria composta da sei membri, provenienti da culture e paesi diversi.

Questi giurati, rinnovati ogni anno, competenti nel campo del cinema, sono membri di una delle Chiese cristiane e aperti al dialogo interreligioso. Deliberano in completa indipendenza.

La Giuria Ecumenica distingue opere con qualità sia artistiche che umane o spirituali che sondino la profondità dell’anima e la complessità del mondo, che mettano in risalto valori come la giustizia, la dignità dell’uomo, il rispetto dell’ambiente, la pace, la solidarietà, la riconciliazione. Nelle sue scelte, la Giuria ecumenica dimostra una grande apertura verso la diversità culturale, sociale o religiosa.

Quest’ anno la giuria sarà così composta: presidente Julienne Munyaneza, professionista dei media e della comunicazione. Nata in Ruanda e ora residente nel Regno Unito, ha lavorato nel campo dello sviluppo internazionale, dei diritti dei bambini e della lotta alla povertà. 

Con lei Pierre-Alain Lods, ex cameraman cinematografico ora regista di cortometraggi e sceneggiatore, Magali Van Reeth, giornalista cinematografica di Signis, la teologa e giornalista tedesca Johanna Haberer, il teologo cattolico e specialista di cinema tedesco Alexander Bothe e Edgar Octavio Rubio Hernandez, ex capo della comunicazione di Signis.

Nel 2023 fu “Perfect Days” di Wim Wenders a venir premiato dalla Giuria Ecumenica del Festival di Cannes.

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