CANNES – Anime inquiete, relazioni complicate, nevrosi, intrighi, sono gli ingredienti di “Les Fantôme d’Ismael” di Arnaud Desplechin, film d’apertura del 70 esimo Festival del Cinema di Cannes. Un film snob, per una nicchia ristretta di cinefili, presentato fuori concorso: 1 h 50 di un film mutilato, la versione originale è di 2 h 10 .
La storia centrale è quella di Ismael ( Mathieu Almaric) un regista, che fugge i suoi incubi nell’alcool, nel fumo, che scrive il suo nuovo film sul fratello Ivan Dédalus, interpretato da Louis Garrel : un diplomatico in carriera in un mondo di spie russe. Ismael vive con Sandra (Charlotte Gainsbourg), ma a complicare il quadro della sua vita, l’arrivo improvviso di Carlotta ( Marion Cotillard) che é stata sua moglie, scomparsa ventun’anni prima, data per morta, lasciandolo nel lutto.
Arnaud Desplechin si definisce un artista che vuole perturbare, trasmettere i fantasmi della sua mente. In questo il film ha raggiunto l’obiettivo nel suo modo unico e originale. I racconti del film si incrociano come nella testa di una persona impazzita e creano confusione nello spettatore che si trova davanti a un’opera complessa. Un « mélange » di riferimenti alla Bibbia, al Corano, alla Shoah, alla Guerra fredda, alla psichiatria, a James Joyce, a Alfred Hitchcock (in Vertigo).
In conferenza stampa, il regista ha spiegato che il film nella versione originale si rivolge a chi parla già il Desplechin … Una versione piu’ mentale. La versione corta invece è, secondo lui, la versione piu’ sentimentale… La pellicola è di un estremismo cinematografico che a tratti disturba. Ha fatto dimenticare il disorientamento del film Il primo red carpet , che é stato un omaggio glamour al cinema d’autore, con le due attrici principali Marion Cotillard e Charlotte Gainsbourg, stars incontrastate e splendide rivali d’eleganza . Questo è Cannes !