Non basterà il Decreto del Governo per dare ossigeno ai conti di Roma Capitale

ROMA – “Giuro che finirò la metro C prima della Salerno-Reggio Calabria. Giuro che se nevica non risparmio sul sale visto quello che è successo e giuro anche che non vi lamenterete più dicendo che i vigili urbani stanno sempre al bar: saranno tutti in strada”.

Con queste parole, all’indomani del salvataggio con Decreto di Governo della copertura allo sbilanciamento dei conti capitolini, Ignazio Marino è intervenuto nella trasmissione radiofonica ‘SuperMax’, ideata e condotta da Max Giusti e in onda sulle frequenze di Radio 2. Marino ha molto ironizzato nel corso della trasmissione, spaziando dalla spy story americana fino a concludere con i record calcistici che in questi mesi sta macinando la Roma. Ironie a parte resta assolutamente grave, malgrado l’intervento di cassa del Governo, la situazione contabile capitolina, con buchi enormi, non solo nelle casse dell’Amministrazione Comunale, ma anche e soprattutto delle sue municipalizzate. Ma prima di affrontare il tema nevralgico delle società partecipate, vanno fatti alcuni conti su quanto il Governo ha destinato alle esauste casse capitoline. L’eredità delle precedenti amministrazioni ha in dote un ‘rosso’ pari a 867 milioni di euro. Per portare parzialmente in equilibrio questa partita contabile, Palazzo Chigi ha destinato risorse più o meno pari a 485 milioni di euro, risorse che non andranno direttamente nelle casse dell’amministrazione comunale, ma che saranno messe a disposizione della gestione commissariale, varata nel 2008, per gestire e contenere altri e più imponenti debiti. Ed è proprio dalla gestione commissariale che arriveranno parziali soluzioni per le crisi economiche delle municipalizzate, come, ad esempio la compensazione dei debiti di Atac, che dovrebbe ricevere, per evitare il default, almeno 200 milioni di euro.

 

Si dovrà accontentare Ama che di euro ne riceverà, 200, accanto ad altri circa 29 da mettere a regime per la messa in sicurezza della raccolta diferenziata. La cosa più importante che contraddistingue l’intervento del Governo è la possibilità di avere un Bilancio di previsione 2014 meno critico per Marino, che il Sindaco tenterà di far approvare entro il 25 di dicembre. C’è da dire, comunque, che Il Sindaco Marino, la Giunta e la maggioranza di centrosinistra che lo sostiene, dovranno già proiettarsi al 2014, quando, malgrado gli interventi con Decreto del Governo e il dimagrimento della spesa, contabilmente l’amministrazione si troverà di fronte ad una forbice compresa tra 800 milioni ed un miliardo di Euro. Quello che però preoccupa, e che fa fibrillare i sindacati e le associazioni d’impresa è quel vulnus, già smentito dal Sindaco Marino, legato all’aumento dell’addizionale comunale Irpef. Dal regime attuale, che è fissato allo 0,9%, si potrebbe passare all’ 1,2%, previsto proprio dal Decreto Salva Roma, e che inciderebbe ancora una volta sulle buste paga dei lavoratori. Per Marino una brutta sorpresa sarebbe in arrivo, a meno di smentite ufficiali che fino ad ora non sono arrivate, dalla quota di stanziamenti da parte della Regione, che dovrebbe destinare meno fondi del previsto nelle casse dell’Assemblea Capitolina. Sempre oggi è stata rinviata alla giornata di domani la giunta capitolina che avrebbe dovuto licenziare il documento di bilancio previsionale 2013. Motivo della scelta, la necessità di uno studio accurato del documento alla luce del decreto “SalvaRoma”, soprattutto da parte dell’assessore al Bilancio, Daniela Morgante. La breve pausa servirà anche per un confronto con le varie parti politiche di maggioranza e opposizione attraverso alcune riunioni previste probabilmente sempre per domani. Sulle questioni legate all’Irpef, da registrare l’intervento del Capogruppo del Pd in Aula Giulio Cesare, Stefano D’Ausilio: “L’iniziativa bipartisan del Comune di Roma che ha portato al coinvolgimento di tutti i senatori e deputati di Roma e del Lazio per salvare il bilancio della Capitale ha avuto un esito positivo. Grazie al decreto approvato in consiglio dei ministri, ci sono tutte le condizioni per chiudere il bilancio 2013 della Capitale. E’ nostra intenzione lavorare insieme al sindaco Ignazio Marino per scongiurare ogni sorta di aumento della pressione fiscale sia su Irpef che su Imu”.

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