ROMA – “E’ davvero frustrante pagare una tassa delle immondizie per non avere nessun servizio”. E’ questo che da mesi denunciano molti cittadini della capitale, costretti ogni giorno a vedere le loro città cadere nell’incuria totale.
Sembra un film che racconta la decadenza di un impero, invece è tutto vero e più passa il tempo e più ci si rende conto che la città simbolo dell’Italia è precipitata nel baratro come probabile effetto delle amministrazioni poco attente, dei tagli imposti dal governo, della diffusa corruzione di mafia capitale e anche dell’incuria e della poca informazione che gli stessi cittadini ricevono.
A Roma, succede addirittura che un piccolo quadrante periferico della Via Ardeatina in cui abitano 50 famiglie rimanga ignorata dal servizio, tra l’altro lautamente pagato dai cittadini. “Qui l’Ama è quasi due anni che viene a raccogliere quando vuole, nonostante i continui solleciti”, tuona un residente.
Insomma, il porta a porta sembra essere tabù da queste parti e così diventa difficile trovare soluzioni. Stando a quanto riferiscono alcuni operatori ecologici, i mezzi sono pochi, molti funzionano male e il personale non è assolutamente sufficiente a coprire tutte le turnazioni. “Inutile anche contattare i vertici dell’azienda – ci riferisce sempre un residente – . Insomma la situazione resta immutata, nonostante i buoni propositi e le promesse”.
Accade così che per giorni e giorni il tanto decantato “rifiuto differenziato” resti sullo stesso posto, lungo le strade periferiche, fungendo come una sorta di invito per quei cittadini “incivili” che iniziano a sversare qualsiasi cosa, quasi avessero trovato un’oasi nel deserto.
E’ proprio così che si vengono a formare delle vere e proprie piccole discariche a cielo aperto, che aumentano di giorno in giorno, senza nessun controllo. Discariche, tra l’altro, pericolosissime in cui nessuno ci mette più le mani.
“Peggio del far west – aggiunge un cittadino della Via Ardeatina nella zona della Falcognana – dove spesso ognuno è costretto ad arrangiarsi in proprio, magari scaricando i propri rifiuti altrove in un altro comune”. Attualmente i cassonetti sono stati rimossi e consegnati ai residenti i cestelli per la differenziata. L’unica incognita è il ritiro. Possono passare giorni e addirittura settimane.
Il mese scorso il presidente del IX Municipio Andrea Santoro aveva denunciato l’incuria proprio nella zona della Falcognana e di Via Porta Medaglia e per questo motico chiedeva che all’Ama fosse rimosso l’appalto per il servizio di pulizia.
“Bisogna rompere questo monopolio – aveva detto -che non da più nessun risultato positivo, nonostante le oltre 800 assunzioni dell’era Alemanno e dare il servizio di pulizia a soggetti privati o consorzi promossi dai cittadini. Si spenderebbe meno, si spenderebbe meglio. Su questo nei prossimi giorni proporremo al Municipio e alla città un dibattito. E poi proporremo una scelta.” E qui c’è poco da fare appelli alla Gassman. La gente questo servizio lo paga e quando non lo fa gli arriva la cartella di Equitalia. Inutile aggiungere che maggiori controlli e attenzioni direttamente sul territorio e soprattutto informazioni ai cittadini darebbero più fiducia su un servizio costellato dai dubbi.