Imprese pubbliche. Ma chi lo dice che soltanto il privato è efficiente?

 

Sono consapevole che molti lettori faranno gli scongiuri. Ma l’esempio economico che sto per descrivere dovrebbe colpire tutti coloro che blaterano di privatizzazioni e di inefficienza del modello pubblico di produzione, soprattutto nel settore dei servizi.

Dovendo pensare ai funerali di un mio anziano parente nella città di Roma, mi sono rivolto all’azienda del Comune che svolge questo genere di servizi. Nella Capitale, come in molte altre città italiane, il servizio di pompe funebri è caratterizzato da una polverizzazione dell’offerta da parte di una miriade di agenzie su un mercato concorrenziale. Si tratta, però, di un servizio molto particolare: generalmente la domanda proviene da persone che hanno subito un fortissimo trauma e che, in molti casi, non sono in grado di fare una ricerca di mercato per spuntare il prezzo migliore. Ciò costituisce indubbiamente un elemento perturbatore delle condizioni della concorrenza perfetta. Inoltre, molte agenzie riescono ad avere rapporti preferenziali con informatori interni ai nosocomi o addirittura con gli addetti alle camere mortuarie, ai quali concedono provvigioni (di per sé non illegali se percepite da soggetti privati). Non è raro il caso di veri e propri monopoli rafforzati dalla criminalità organizzata, quindi agenzie che sono imposte dai rapporti di forza. È evidente che in questi casi, il prezzo del servizio è stabilito dal produttore. Ma anche negli altri casi, è difficile dire che il prezzo del servizio abbia una qualsiasi attinenza con il valore aggiunto prodotto.

La mia esperienza con l’impresa comunale romana (si chiama “Ama”) è stata molto positiva oltre che istruttiva. Per un servizio che non ha avuto nulla da invidiare a quello delle agenzie private, la spesa è stata inferiore ad un terzo rispetto ai preventivi pervenutimi da queste ultime. In fatto di efficienza e funzionalità, gli impiegati e gli addetti al trasporto funerario si sono dimostrati di una precisione encomiabile. Sono costretto a scendere nei particolari ma sono veramente istruttivi: la cassa mortuaria è stata venduta ad un prezzo di 170 euro. L’identico bene, della medesima fattura e qualità, viene mediamente offerta da un’agenzia privata a 2000 euro.

L’esperienza di cui abbiamo detto è significativa delle mistificazioni che ogni giorno vengono propalate dalla cultura economica liberista. L’impresa pubblica di servizi (pensiamo, ad esempio, a quella che distribuisce l’acqua) può essere altrettanto efficiente di quella privata; anzi, a determinate condizioni lo è di più ed offre l’incomparabile vantaggio di offrire servizi a prezzi non speculativi, con margini nettamente ridotti rispetto ai privati. Nel caso di servizi essenziali, come le pompe funebri o la gestione ed erogazione dell’acqua, il modello pubblico dovrebbe prevalere, ritenendo che non si deve speculare sul dolore e sulla sete degli esseri umani.

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