ROMA – Il nichilismo di Paolo Flores d’Arcais presente nel suo articolo sul “Il Fatto Quotidiano” di domenica porta alla memoria il film il ” dottor stranamore”, di Kubrick.
Destano allarme democratico, infatti, prima ancora che contrarietà, le tesi del prof. P.F. d’Arcais: “Il programma di Matteo Renzi è pessimo… Il 25 novembre alle primarie voterò Matteo Renzi.” Nelle elezioni politiche “invece, hic stantibus rebus, voterò Grillo”…“credo sia venuto il momento di praticare in forma sistematica il cinismo costituzionale”…“solo dalla tabula rasa del fu centro sinistra potrebbe infatti nascere una forza “giustizia e libertà”, un “partito d’azione” di massa anzichè d’èlite, propiziato dalla Fiom…(e da tanti quadri locali del PD, anch’essi liberati).”
L’allarme deriva non dal fatto che l’obiettivo esplicito è quello della distruzione di massa del centro sinistra e del PD, e quindi, di privare le forze popolari di una proposta politica alternativa alle destre per contrastare la recessione, la disoccupazione, le diseguaglianze e il taglio dello stato sociale. Sappiamo bene che non è solo il prof. d’Arcais a perseguire questo miraggio, lo fanno da sempre con uguale determinazione e minor improvvisazione le destre berlusconiane e leghiste. Ci siamo abituati. Ciò che va denunciato è la teorizzazione e la pratica di forme di lotta politica e culturale degradate e pericolose che mettono al primo posto non l’azione politica e la partecipazione autonoma e trasparente ma l‘inganno, lo sdoppiamento tra fini e mezzi, lo spergiuro e il tradimento. Questi mezzi sono stati sempre usati dalle forze reazionarie e totalitarie. L’epoca berlusconiana è stata l’epopea della menzogna e qualcuno pensa ancora di imitarla invece di gettarla nella spazzatura. Oggi il paese ha bisogno di verità, serietà, coesione, partecipazione e di uguaglianza. Ha bisogno di un ricambio delle classi dirigenti. Ha bisogno di partiti popolari partecipati e non di un sistema politico populistico e personalistico alimentato da gruppi economico-mediatici.
Vagheggiare poi che sulle macerie del PD e del centro sinistra potrà nascere un nuovo partito d’azione di massa, fa rivoltare nelle tombe i padri nobili dell’azionismo, di chi cioè avrebbe considerato un provocatore chiunque avesse proposto di fare “tabula rasa” delle forze antifasciste per consolidare la propria parte nell’illusione di cambiare l’Italia.