Le opacità dei 5stelle e gli insulti a Report

ROMA – Dunque, ci siamo. Lo scontro tra Beppe Grillo e Milena Gabanelli si è arroventato dopo la puntata in onda domenica sera sui proventi del blog di proprietà del comico e di Casaleggio. La giornalista era risultata la più suffragata alle cosiddette Quirinarie, l’elezione, non trasparentissima, dei candidati del Movimento 5 Stelle a presidente della Repubblica.

In quei giorni convulsi, caotici, lo stesso Grillo aveva tessuto gli elogi della Gabanelli, definendone le capacità giornalistiche, l’autonomia e l’indipendenza. E quando Milena Gabanelli declinò l’invito di Grillo ad accettare la candidatura, ecco che sul blog furono migliaia i commenti di delusione, ma sempre con accenti di elevatissima stima nei confronti della giornalista.

Esattamente un mese dopo, ecco che Report, trasmissione di Rai3 condotta da Milena Gabanelli, si permette con un bel servizio di Sabrina Giannini, di suscitare alcuni interrogativi molto scomodi sulla genesi, le finanze, i profitti legati al Blog di Grillo. E un minuto dopo, su quello stesso Blog, la Gabanelli, più votata alle Quirinarie, diventa la giornalista più venduta della Rai agli interessi del “padrone di turno, il Pd-L” (cito dai commenti). Che cosa ha chiesto la Gabanelli di tanto sconvolgente? Citiamo qui per coloro che non abbiano seguito la puntata, le testuali domande della giornalista: “in assenza dei protagonisti che hanno preferito declinare l’invito, due considerazioni. La prima: il movimento è esploso in pochi mesi nel disordine e pretendere subito ordine nei conti comprendiamo che è complesso ma attendiamo quanto prima la pubblicazione delle fatture promesse. La seconda: l’house organ del movimento, di fatto, è il blog. La voce politica passa da lì. I proventi vanno anche al movimento, oppure no? Domanda semplice. Trasparenza esige risposta, anche se la legge non vi obbliga. Ciò detto, con tre milioni di disoccupati smettetela di parlare dei vostri scontrini e il vostro 25 per cento tiri fuori tutte le idee che ha. Nessuno al mondo pensa che la politica viva d’aria. E per garantire l’interesse generale, in modo che non venga fatta solo dai ricchi, in tutta Europa, la politica è finanziata dal pubblico. L’imperativo è: non buttare i soldi dalla finestra come è stato fatto finora”.
Abbiamo riportato per intero le parole di Milena Gabanelli, perché lì risiede il succo della violenta, irata, rabbiosa reazione di moltissimi grillini, i quali hanno preferito l’insulto gratuito contro la giornalista piuttosto che rispondere. E per la verità, dei due guru del Movimento nessuno ancora ha replicato (nel momento in cui scriviamo). Qual è il punto politico sollevato da Milena Gabanelli? I profitti del blog non possono più essere considerati profitti di un’azienda privata, perché quello è diventato, appunto, non solo l’house organ, ma il centro nevralgico della partecipazione dei militanti. È la commistione tra partecipazione politica dei militanti e i profitti della Casaleggio e associati che la Gabanelli, legittimamente, rende pubblica e la sottopone a vaglio critico. Come deve fare un buon giornalista. E non solo. Poiché i profitti derivano dalla massa degli utenti che visitano il sito, ecco che il linguaggio politico, e non solo, del blog è costretto ad esaltarsi, a farsi rabbioso, a spingersi verso l’insulto, spesso gratuito. Essi, i due guru, dice Report, sanno bene che più si spara in alto, più utenti visiteranno il sito, dall’una e dall’altra parte. E più alti saranno i profitti pubblicitari, dei quali tuttavia nulla si sa pubblicamente.

In realtà, non era mai accaduto prima, nella storia della nostra democrazia, che la partecipazione politica generasse, per effetto stesso della semplice presenza su un blog, profitti così elevati. Anzi, che le posizioni politiche, sempre più gridate, fossero strumento per elevare ancora di più introiti finanziari collegati alla pubblicità sul blog. È questa la vera anomalia del Movimento 5 stelle. Si è generato un vero e proprio mostro, una sorta di uroboros, il serpente attorcigliato su se stesso della tradizione alchemica. Più grido, e più i miei seguaci cliccano, e più rimbalzo sugli altri media, richiamando altre migliaia di clic. E più aumentano i miei profitti. Questa è la verità, semplice, elementare, scoperta da Gabanelli, e dalla sua inviata Sabrina Giannini. Nessun parlamentare, né militante, né commentatore sul blog, ha risposto negando il meccanismo. Si è preferito l’insulto, la teoria del complotto, l’ipotesi del tradimento, piuttosto che replicare in modo trasparente. E soprattutto, coloro che sono intervenuti, fingendo di non capire, hanno rilanciato il mantra del profitto privato, lecito sempre perché “Casaleggio è un imprenditore”.
Gli interrogativi di Report e di Milena Gabanelli restano senza risposte, per ora. Il tratto più opaco del Movimento 5 Stelle è ormai emerso. Chissà quale idea di democrazia emergerà nei prossimi giorni su uno dei blog più cliccati del pianeta. 

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